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“Cara Messina, non mi importa chi sarà sindaco”. L’astensione al voto segna un inquietante disinteresse cittadino

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astensioneSe alle Politiche di ottobre, in cui si eleggeva l’assemblea regionale siciliana e il presidente della Regione,  più della metà dei siciliani si era astenuta dal voto; se, mantenendo il trend di ottobre, al primo turno delle amministrative degli scorsi 9 e 10 giugno si era registrata una ulteriore diminuizione dell’elettorato alle urne, ieri i messinesi hanno dimostrato di preferire il mare alla scelta del loro sindaco. Alle 22 di ieri, primo giorno di voto, soltanto poco più del 30% è andato a barrare il nome di uno dei due candidati a sindaco. Renato Accorinti o Felice Calabrò? Entrambi al ballottaggio, la città ha tempo sino alle 15 di oggi per sceglierne uno tra loro. Al primo turno, ricordiamo, Calabrò, candidato del centrosinistra, non è divenuto sindaco per una manciat di voti: appena 54. Ma già allora Accorinti, della lista civica “Cambiamo Messina dal basso”, si è rivelato la vera sorpresa di queste elezioni, avendo superato, per preferenze,  due volti noti della politica messinese, candidati alla carica di primo cittadino: Vincenzo Garofalo e Gianfranco Scoglio, entrambi espressione della frattura interna del centrodestra locale. Dopo le 15 l’avvio dello spoglio per conoscere il nome del nuovo sindaco di Messina.

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