Felice Calabrò si presentà così: “io credo alle primarie, i voti di Francantonio Genovese non possono influenzare le elezioni del 14 aprile”. Da 48 ore circa campeggiano i manifesti del capogruppo Pd al Comune e lui, l’avvocato dei democratici, ha illustrato i suoi piani in quel consiglio comunale che da 8 anni lo ha visto prima in maggioranza, poi all’opposizione e oggi a controllare i provvedimenti del commissario Luigi Croce. “Siamo coscienti – Calabrò usa spesso la prima persona plurale – dei problemi che avrà il futuro sindaco, chiunque esso sia, io conosco a menadito i problemi di questo ente; la mia, dopo che ci siamo confrontati con tutti coloro che mi hanno chiesto di farlo, è una candidatura alternativa”. Secondo Calabrò è il Pd oggi ad avere le maggiori responsabilità politiche sul futuro di Messina e a Crocetta che ha ribadito il no alle primarie con la candidatura della professoressa Giusi Furnari Luvarà, che ha scompaginato i piani della coalizione, manda a dire: “non accettiamo lezioni di moralità da nessuno, la professoressa Furnari dovrebbe partecipare e potrebbe vincere le primarie – continua Calabrò in una sala consiliare ben rappresentata – non è carino per chi crede nelle primarie che non si presenti e io credo alle primarie, qui non c’è nessuno che vince facile, noi siamo veramente aperti alle primarie, i voti sono aperti a tutti i cittadini, possono votare anche esponenti di altri partiti”. Ieri il deputato regionale dei Democratici riformisti, Marcello Greco, aveva parlato di buffonata primarie per i 18mila voti “blindati” di Francantonio Genovese. Cosa risponde? “Dico che negli 11 gazebo potranno votare i cittadini del capoluogo e non della provincia, che il voto è aperto ai sedicenni e ai migranti e che l’onorevole Picciolo, riconfermato deputato regionale, e l’onorevole Greco con il Megafono hanno dimostrato di avere molti consensi alle ultime regionali e che vista la frammentazione di candidati del centrosinistra hanno la possibilità di vincere queste primarie, non è vero che Genovese influenzerà queste primarie, le primarie nazionali erano un’altra cosa e le parlamentarie erano interne al Pd, qui sono primarie di coalizione”. Il capogruppo ci crede. Sollecita la stampa a sottolineare il messaggio ai messinesi che il laeder del Pd non “metterà il cappello” su nessuno. Calabrò, intanto, si prepara alla sfida. @Acaffo
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