Il candidato a sindaco del centrosinistra, Felice Calabrò, espone alcune riflessioni sul gesto folle compiuto da un uomo che stamani a Roma, durante la cerimonia di giuramento del nuovo Governo, ha sparato ferendo gravemente due carabinieri, e si sofferma sul momento delicato che il paese sta attraversando.
“Quanto accaduto oggi a Roma in uno dei momenti più solenni ed in uno dei luoghi più rappresentativi della nostra Democrazia, ci spinge ad una serie di riflessioni. Nel condannare senza riserve l’atto vile nei confronti delle Istituzioni e dei servitori dello Stato e sentendoci vicini alle famiglie dei feriti, non possiamo non considerarci coinvolti in prima persona in queste settimane che ci stanno vedendo impegnati in una difficile campagna elettorale. Il clima che da mesi si respira nel Paese deve indurci a riflettere sull’assoluta necessità di mantenere un confronto, anche duro nei contenuti, ma rispettoso dei diversi ruoli e moderato nella forma, evitando quegli scontri e quelle animosità che non giovano né al dibattito né al futuro di Messina. L’azione di pacificazione del Presidente Napolitano è in questo senso un esempio da seguire per il tentativo di provare a costruire sulle basi del dialogo piuttosto che su quelle della contrapposizione fine a se stessa. Messina, esattamente come il nostro Paese, sta attraversando uno dei momenti più fragili e difficili degli ultimi decenni ed il senso di responsabilità deve prevalere sulla tentazione di cavalcare l’onda della protesta che dilaga tra le famiglie. Il nostro appello vuol essere rivolto a tutte le forze politiche ed ai movimenti in campo affinché questa campagna non si trasformi in una rissa quotidiana, ma rappresenti un’occasione di crescita ed un’opportunità per riuscire finalmente a cambiare Messina. Attraverso un dibattito, anche forte, sulle nostre diverse visioni del progetto che sogniamo per la città, può emergere un metodo di confronto basato sull’incontro. In questi giorni abbiamo visto numerosi manifesti di candidati di diversi partiti imbrattati con frasi offensive, espressione di un sentimento di sfiducia e di un clima che potrebbe degenerare. Il nostro invito è quindi, proprio nel periodo più nero della città di essere noi per primi a dare un segnale di compostezza e di dignità per rispetto dei nostri concittadini”.
Felice Calabrò
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