In seguito alla rimozione che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha operato nei confronti dell’assessore al Turismo, Franco Battiato, reo di aver oltraggiato le donne Parlamentari in occasione di una sua visita a Bruxelles, e della revoca che ha colpito anche l’assessore ai Beni Culturali, Antonino Zichichi, i consiglieri della terza Circoscrizione, Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto, esortano Crocetta ad estendere tale provvedimento anche nei confronti del Commissario Straordinario del Comune, Luigi Croce, e di quello Iacp, Venerando Lo Conti. «Il comportamento che in particolare sta assumendo il dottor Croce ― si legge nella nota dei Consiglieri Udc ― rasenta l’inverosimile e le ultime sue agghiaccianti esternazioni nei confronti delle categorie svantaggiate (i disabili) non possono passare inosservate. Paragonare la triste e difficile condizione di vita dei nostri concittadini diversamente abili a quella dei comuni cittadini che, grazie al cielo, non soffrono di particolari minorazioni fisiche o di difficoltà nei loro spostamenti è certamente inaccettabile e la recente e storica sospensione dei servizi sociali nella nostra città la dice lunga sull’inqualificabile gestione di questo delicatissimo settore da parte del Commissario Croce». Un settore così delicato dovrebbe essere una priorità ― insistono Cacciotto e Gioveni ― che contestano anche «il dietro-front sui bandi imposto al Dirigente del Dipartimento De Francesco con conseguente prolungamento di questa “vacatìo”». E sull’amministratore dell’Iacp: «L’immobilismo che regna ormai da mesi all’Iacp di Messina non può lasciarci indifferenti! Posto che l’ente si trova sotto la lente d’ingrandimento della Procura per i noti fatti passati anche alla cronaca nazionale, ciò che ci preme evidenziare è sia la paralisi su alcuni progetti fermi ancora al palo (i 112 alloggi e il parco urbano di Bisconte su tutti), sia sulla dismissione degli alloggi nei confronti degli assegnatari aventi diritto. Se poi a tutto questo aggiungiamo anche il recente scandalo dei corposi premi in denaro intascati dai dirigenti dell’ente (700.000 euro) per presunti obiettivi raggiunti, la “frittata” è fatta».
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