Il coordinamento sindacale autonomo (C.s.a.) si esprime in merito alle dichiarazioni del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, sulla soppressione delle provincie. «Le dichiarazioni di Crocetta a strenua difesa delle indennità dei parlamentari siciliani — scrive in una nota il C.s.a. — evidenziano che l’unico fine di chi propugna la cancellazione a tutti i costi delle Province è quello di allontanare l’attenzione della piazza dal vero “centro di spreco” della finanza pubblica rappresentato dalla Regione Siciliana». E sul tema Crocetta dichiara: «Oggi non sono in discussione le province ma la democrazia italiana. Noi salviamo la democrazia se sappiamo fare la rivoluzione democratica e pacifica. Alle nostre porte urgono i bisogni della gente che non sa cosa mangiare e che vive per strada. E di imprese che ogni giorno falliscono perché non si riescono a fare misure a loro favore. Allora dobbiamo creare uno schema semplificato di amministrazione e di burocrazia». «Tra l’altro la nostra proposta sulle province — continua — non elimina gli enti intermedi come prevede invece Monti. La nostra istituisce enti intermedi che non costano nulla e che riducono la spesa perché sono organi di programmazione territoriale decisa dalle amministrazioni che potrebbero permettere alle città un uso di vigili urbani, dei servizi sociali su base territoriale, dei rifiuti e dell’acqua. Senza creare altri organismi». E commentando quanto detto dal Movimento cinque stelle, che ieri ha rinunciato a una parte dell’indennità da deputato che servirà a creare un fondo per le microimprese, il Presidente ha commentato: «Smettiamola adesso con questa demagogia sul taglio delle indennità, i deputati non possono avere uno stipendio inferiore ai funzionari e ai dirigenti dell’Assemblea regionale siciliana. Sia chiaro. Se questa classe politica ha coraggio non riduce lo stipendio di 90 deputati, ma lo stipendio di 20.000 dipendenti con indennità altissime». «Io ho bisogno di questi soldi per pagarmi le spese per la campagna elettorale, così non devo chiedere questi soldi a nessuno — dice Crocetta —. I grillini non hanno avuto affrontare queste spese, per ragioni obiettive. E poi io faccio anche beneficienza con una parte dell’indennità. Quindi non mi rimane molto di questo stipendio almeno per un anno o due». «Mi auguro invece — conclude — che venga ridotta l’indennità per i componenti della Giunta. Mi dicono che sia stata ridotta, ma non ho capito bene. Però i grillini non possono pretendere che un deputato vada a vivere alla casa dello studente. Diciamo che io ho altri problemi. Quando ho preso casa a Bruxelles ho dovuto spendere di tasca mia 50.000 euro per la blindatura». E aggiunge: «Finiamola con questa demagogia sugli stipendi se pensiamo che il segretario regionale dell’Ars prende 600.000 euro».
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