L’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) ha approvato, con il voto decisivo di opposizioni e diversi deputati di centrodestra, un discusso emendamento che sospende in Sicilia la procedura di nomina nelle aziende partecipate, controllate e nelle aziende sanitarie provinciali (Asp) da parte del governo nazionale nei 180 giorni che precedono le elezioni.
La votazione di ieri è stata vista come una sfida al governatore Nello Musumeci lanciata dagli altri partiti di maggioranza: Forza Italia, Lega, UdC ed MPA, hanno approvato l’emendamento unendosi dunque a Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Claudio Fava.
Si tratta di un provvedimento quantomeno controverso, soprattutto alla luce delle richieste che erano state fatte dai capigruppo di Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima, Elvira Amata e Alessandro Aricò. I due infatti avevano invocato il rinvio dell’emendamento in commissione per risolvere alcuni profili di incostituzionalità, ma alla fine è stato messo ugualmente ai voti.
La reazione del governo regionale
Immediata la reazione del governo regionale, nelle parole dell’assessore al Territorio, Toto Cordaro, intervenuto in aula: «Nel metodo oggi scriviamo una pagina macchiata, nulla sarebbe cambiato se questo emendamento seguendo il percorso istituzionale corretto fosse andato nella commissione di merito. Questo emendamento e con queste firme resteranno nella storia di questa legislatura e di questo Parlamento: mi rimetto alla decisione della Presidenza, se si decide di votare voterò a favore».
La seduta si è chiusa con la replica del vice presidente vicario dell’Ars, Roberto Di Mauro (MpA): «Lei assessore si è rivolto a me in modo minaccioso, ma io sono sereno perché la conosco da anni e so che lei vuole sempre alzare i toni. Ma non si doveva permettere di rivolgersi al segretario generale dicendogli: “poi terremo conto del suo comportamento”, questo non è ammissibile». Cordaro ha tentato di rispondere dai banchi del governo regionale, ma il vicepresidente vicario ha insistito a terminare la seduta.
(222)