Si bloccano i lavori in Consiglio Comunale, gli uffici tecnici di Palazzo Zanca hanno chiesto più tempo per approfondire la delibera riguardante il Piano di alienazione degli immobili comunali, propedeutica alla discussione del bilancio di previsione. Cosa significa? In poche parole: che il bilancio stesso, cui il Commissario ha presentato 8 emendamenti ancora da valutare, non può essere discusso. La Seduta di oggi in Consiglio Comunale si è chiusa, quindi, una volta bocciata la delibera di costituzione della Fondazione Messenion, proposta dalla Giunta dimissionaria, perché materialmente non c’è stata la possibilità di andare avanti.
All’ordine del giorno in Consiglio Comunale c’erano infatti: la costituzione della Fondazione Messenion; l’approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni del Patrimonio Immobiliare comunale ai sensi della Legge 06.08.2008 n. 133; il DUP 2022-2024 – Bilancio di Previsione Finanziario 2022-2024. La prima delibera è stata discussa (e bocciata), ma sulle altre due l’Aula ha dovuto tirare il freno a mano.
Al momento di trattare il secondo provvedimento in agenda, il presidente Claudio Cardile ha passato la parola al vicesegretario generale Salvatore De Francesco, che ha dato una comunicazione da parte del dott. Antonino Cama, dirigente dei servizi tributari e finanziari: « Comunico – ha affermato – che il dottore Cama ha necessità di ulteriori approfondimenti sul provvedimento, me lo ha comunicato direttamente, e pertanto necessita di altri giorni. Dirà quando potrà essere presente per iniziare la discussione da parte del Consiglio Comunale del piano di alienazione».
Data la comunicazione, il presidente Claudio Cardile ha tratto le sue conclusioni: «Quindi, il piano di alienazione non può essere discusso – ha comunicato. Il bilancio non può essere discusso per due motivi. Il primo è che serve il piano di alienazione, che è propedeutico e deve essere esitato prima. Due perché sono stati prodotti 8 emendamenti da parte del Commissario e un altro è redigendo. All’ordine del giorno non abbiamo altro».
Dopo l’intervento della consigliera Cristina Cannistrà, che ha chiesto di dare comunicazione di quanto avvenuto tramite l’ufficio stampa del Comune («Anche poche righe per far sapere alla cittadinanza che non siamo ancora nella possibilità di trattare questi due atti»), la Seduta si è chiusa.
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