La folla del Palacultura “incorona” Pierluigi Bersani come futuro presidente del Consiglio. Nel regno di Francantonio Genovese, il segretario nazionale del Pd, con tanto di maxischermo, ha parlato alla platea che da tutta la provincia ha assiepato la struttura del viale Boccetta. Dallo Stretto, Bersani, che a Messina non era mai venuto neppure da ministro dell’Industria, ha parlato di unità: “L’Italia tornerà ad essere un solo Paese, lo dico al Nord e lo dico al Sud. Dieci anni di leghismo ci hanno fatto dimenticare che ci salviamo assieme e che se non mettiamo il segno più davanti al Mezzogiorno, l’Italia non va da nessuna parte, a partire da un tema che si chiama lavoro, che è un tema cruciale in tutta Italia, ma nel Mezzogiorno è importantissimo”. Poi, spazio non alle promesse ma alla realtà: “Vengo a dire anche come si può fare, senza raccontarci favole, ma facendo qualcosa di serio per riprendere la nostra strada ,perché sono convinto che ce la faremo, però basta favole. Adesso ci vuole un po’ più di serietà” – ha proseguito il candidato premier di centrosinistra – che è intervenuto anche sui Trasporti – Bisogna guardare al tema degli aeroporti, delle ferrovie, dei trasporti e fare un po’ di investimenti. Sono troppo bassi gli investimenti in questo campo. Berlusconi viene a promettere il Ponte sullo Stretto ma noi in questa regione possiamo portare avanti i progetti per le strade, per le ferrovie che non funzionano. Bisogna partire più seriamente, basta favole, bisogna mettere un po’ di soldi. Ci sono i soldi europei, ma devono essere anche soldi nazionali, quindi bisogna aprire una stagione che rilanci gli investimenti”. Sulle condizioni elettorali che vedono il testa a testa al Senato con il centrodestra Bersani ha affermato: “Chiederemo agli italiani di avere il 51% in Parlamento, alla Camera ed al Senato. Qualcuno che diriga il traffico ci vuole, dopo di che noi saremo sempre aperti. Lo useremo, quel 51%, come se fosse un 49%. Non è tempo di faziosità perché ci sono troppi problemi in questo paese e poi ciascuno farà le sue scelte. L’Udc farà le proprie e gli altri faranno le loro. Noi chiediamo una maggioranza per usarla non in modo fazioso”.
@Acaffo
(40)