E’ passata poco più di una settimana dalla ormai famosa seduta di 10 ore in cui il Consiglio comunale ha discusso e poi bocciato la mozione di sfiducia alla Giunta Accorinti. Da quel giorno l’Aula è piombata in una vera e propria fase di stallo in attesa che si riassestino i nuovi equilibri politici nati in seguito al voto sulla mozione. Una confusione che ha indotto il consigliere Giuseppe De Leo a lasciare la poltrona di presidente della Commissione Bilancio, scelta maturata già nelle settimane precedenti e confermata questa mattina.
Intanto, il gruppo Centristi per la Sicilia, dopo aver interrotto i rapporti con l’amministrazione comunale non votando atti importanti già da mesi, ha deciso prendere politicamente le distanze dalla Presidenza del Consiglio, rappresentata dalla sola Emilia Barrile dopo le dimissioni dei vice Antonino Interdonato e Nicola Crisafi.
Una mossa che prende spunto dal mancato intervento della stessa Barrile nei confronti dei “supporters” di Accorinti e soci che, durante la votazione della sfiducia, hanno più volte disturbato i lavori contestando l’intervento dei consiglieri favorevoli alla mozione. E il primo a ricevere i fischi è stato proprio il capogruppo dei Centristi Mario Rizzo. Secondo gli ex Udc, quindi, Barrile non avrebbe fatto osservare il regolamento del Consiglio comunale, nella parte che prevede che il pubblico presente alle sedute debba astenersi da manifestazioni di assenso o dissenso nei confronti dei consiglieri.
Ma il presidente del civico consesso non ci sta e chiarisce. “Sono stati i capigruppo, durante la Conferenza che ho convocato quella stessa sera, ad impedirmi di sgomberare l’Aula. Capisco che la responsabilità è comunque mia e che il mio ruolo preveda oneri e onori, ma è giusto fare chiarezza ed essere corretti”.
E sulla decisione dei Centristi di interrompere i rapporti con la Presidenza, Barrile risponde quasi con stizza. “Alle ultime sedute in cui il Consiglio ha votato atti importanti per la città, i Centristi sono stati sempre assenti, ma siamo comunque andati avanti con il nostro lavoro. Capisco la loro posizione però a volte bisogna accettare anche le sconfitte. Chi non condivide più il percorso politico può anche dimettersi”.
Andrea Castorina
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