In seguito al bando appena varato da Palazzo Zanca che riguarda l’assegnazione in locazione definitiva di alloggi popolari, il consigliere della terza Circoscrizione Libero Gioveni, che più volte in passato aveva denunciato la “paralisi” nelle procedure di assegnazione in emergenza abitativa, chiede adesso di conoscere come intenderà procedere Palazzo Zanca rispetto alle circa 900 domande di emergenza abitativa presentate negli ultimi 3 anni da coloro i quali si trovano in possesso di almeno uno dei due requisiti essenziali all’epoca richiesti (ordinanza di sgombero o sfratto esecutivo). Il consigliere teme infatti che il bando di recente pubblicazione possa essere solo «il classico “fumo negli occhi” dei cittadini che vivono in condizioni di disagio abitativo». Pertanto, Gioveni rivolge delle domande a Palazzo Zanca e al Dirigente del Dipartimento competente affinché facciano luce sull’annosa circostanza. «Possibile, infatti — si chiede Gioveni — che per la seconda volta negli ultimi anni (dopo l’archiviazione delle prime istanze presentate ancora prima del penultimo bando) si debbano “cestinare” le speranze di 900 famiglie che di fatto così verrebbero nuovamente sbeffeggiate?». «Possibile — continua — che non si pensi di prevedere con un bando “generico” di questa portata migliaia di domande visto che gli unici requisiti o restrizioni previsti sono principalmente quelli di non essere proprietari di alloggi o di non aver superato un reddito familiare annuo di 14.406 euro?». «E se è così — prosegue il consigliere — come si pensa di soddisfare una così elevata mole di istanze visto che gli alloggi disponibili sulla piazza (tolti quelli in costruzione o ancora da costruire per gli ambiti di Risanamento) e considerando altresì i possibili 15 da acquistare sul mercato con i fondi regionali si contano sulle dita di una mano?». Gioveni si chiede anche come si procederà per la risoluzione delle questione che interessa le 23 famiglie sfrattate nel Rione Ferrovieri alle quali il Comune aveva assegnato in locazione degli alloggi con regolare bando per l’emergenza abitativa. Una domanda che dunque supera di gran lunga l’offerta, questo è il punto sul quale il consigliere desidera venga fatta chiarezza e conclude: «Possibile che non si pensi che in prossimità di un’agguerrita campagna elettorale per le imminenti elezioni amministrative di primavera, decidere di pubblicare un bando per l’assegnazione di alloggi, a quasi 1 anno dalla delibera consiliare, non rischi di rappresentare uno squallido strumento elettorale o un potenziale serbatoio di voti per qualcuno abituato a sguazzare nel bisogno altrui?».
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