Valentina Zafarana sposa la linea di Codici Sicilia e chiede l’intervento del Governo regionale affinchè si faccia luce sull’operato del Cas. Pochi giorni fa, l’associazione di categoria ha inviato una formale diffida al Consorzio, ponendo ancora volta l’attenzione sulle condizioni precarie in cui versa l’autostrada A-18 Messina-Catania.
La deputata regionale del Movimento 5 Stelle chiede un’immediata ispezione del Governo all’interno del Cas: “Il Governo regionale – spiega Zafarana – ha potere ispettivo sul Consorzio autostrade siciliane. Sebbene sia un consorzio che opera in autonomia gestionale, ciò non autorizza il governo a scrollarsi di dosso tutte le responsabilità, perché il controllo è demandato proprio all’assessore alle Infrastrutture”. La deputata grillina ha inviato un’interpellanza dove chiede che l’assessore Pistorio disponga immediatamente un’ispezione del Cas “per verificare se le gravissime accuse del Codici Sicilia corrispondano al vero e, in caso affermativo, prendere i dovuti provvedimenti”.
La Zafarana chiede anche l’immediata sospensione del pedaggio, fino a quando l’autostrada non tornerà ad essere in condizioni accettabili: “Al Cas chiediamo di non “opporre resistenza” – conclude Zafarana – soprattutto dal punto di vista legale, rispetto alle richieste dei firmatari della diffida, che non hanno fatto altro che mettere nero su bianco l’impressionante mole di segnalazioni arrivata loro, relativa all’incalcolabile numero di incidenti o danni subiti dalle auto a causa delle cattive condizioni della strada. Se già chiamare quella lingua d’asfalto “autostrada” è una presa in giro nei confronti di migliaia di cittadini che giornalmente provano a percorrerla, chiedere un pedaggio per l’utilizzo della stessa è un vero e proprio insulto, una prevaricazione nei loro confronti, inaccettabile. Si sospenda, dunque, il pagamento del pedaggio fino a quando l’autostrada non sarà nelle reali condizioni per essere definita tale”.
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Quale legge, quale giustizia può tutelare il cittadino italiano contro questi personaggi che per il bene di pochi hanno sottratto delle somme di soldi illeciti al bilancio del CAS lasciando a casa circa 260 lavoratori (dato preso dalla graduatoria dei precari del CAS graduatoria che una volta è stata pure pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale) dietro questi 260 lavoratori ci sono 260 famiglie che almeno per i tre mesi l’anno si accontentavano a vivere una vita fatti di sacrifici. Con tutti gli avvocati messi in campo che sono stati interessati da circa 8 anni affinché possano avere un barlume di speranza per ritornare a lavorare. Si precisa che questi avvocati il lavoro non lo stanno facendo gratis per cui i precari hanno pure sulle proprie teste questi soldi di pagare. Politici, avvocati del CAS, ma cosa ci vuole a fare delle cose giuste affinché le persone che sono al comando di questo ente che hanno la possibilità decisionale a sistemare le cose e per la qualità diretta al cliente che ogni giorno usa l’autostrada si senta sicuro e tranquillo senza pensare che nel momento che si immette sulle corsie non si debba aspettare di incontrare un incidente o una fila da aspettare per delle ore mandando a monte tutta la pianificazione della giornata. Da piccole interviste fatte ai lavoratori attualmente in servizio si lamentano di molte cose per esempio le ferie i turni di lavoro che vengono lasciati da soli con le casse automatiche guaste per cui se hanno da fare un bisogno fisiologico non possono allontanarsi per il tempo della necessità, e tante altre cose i soldi i permessi ecc. ecc. un malcontento evidente.
Dopo questa disamina rivolgendomi al signor Crocetta questo non è un fiore all’occhiello ma bensì una ……………….