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Ato 3 – Amam, Orsa: “Lavoratori più sereni dopo incontro al Comune”. E smentisce Santalco

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Oggi in tarda mattinata a Palazzo Zanca i lavoratori dell’Ato Me 3 riuniti in assemblea e guidati dalle varie rappresentanze sindacali hanno incontrato la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile e l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, per sollecitare ulteriormente il compimento degli atti amministrativi nell’ambito del procedimento di mobilità interaziendale che prevede il trasferimento dei dipendenti di Via Cavalieri della Stella all’Amam, sulla scorta della delibera di Giunta n. 760 del 9 ottobre 2014.

Secondo l’ Orsa l’incontro è stato molto utile perché ha costituito il primo vero confronto sul tema tra amministrazione e Consiglio che, come confermato nella stessa sede, vedrà un seguito nei prossimi giorni nell’ambito di una Conferenza dei Capigruppo, cui dovrebbero prendere parte lo stesso assessore Ialacqua ed il vicesindaco Guido Signorino.

Tema centrale sarà l’illustrazione del contenuto della delibera con cui il 30 giugno  la Giunta  ha approvato l’emendamento allo statuto dell’Amam riguardante l’ampliamento dell’oggetto sociale, che costituirebbe il viatico più agevole all’operazione di mobilità interaziendale dei lavoratori dell’Ato 3 tra i quali – occorre ricordarlo – vi sono numerosi operai impegnati attualmente nella cura del verde e delle ville comunali.

Il suddetto emendamento sarebbe integrativo rispetto alla proposta di statuto dell’Amam, già da tempo agli atti del Consiglio, e se approvato consentirebbe il legittimo affidamento secondo la disciplina dell’“in house providing” sia dei servizi ambientali sia dei servizi idrici.

Si tratta di un elemento fondamentale, perché la mancata approvazione dello statuto  pone un problema di legittimità per lo svolgimento di tutti i servizi condotti dall’Amam compresa la gestione idrica.

Suddetti presupposti, uniti alla imminente scadenza della proroga della fase liquidatoria dell’Ato 3 alla data del prossimo 14 luglio, secondo l’atto  emanato in extremis dalla Regione, sono tali rendere la prosecuzione del procedimento necessaria ed indifferibile.

Il presidente, Emilia Barrile, ha palesato la propria disponibilità per agire con la tempestività richiesta dal caso non appena la delibera di Giunta riguardante l’emendamento allo statuto dell’Amam verrà trasmessa al Consiglio comunale con esplicita richiesta di trattazione dell’argomento con carattere di urgenza. L’assessore Ialacqua ha dichiarato che la richiesta perverrà a strettissimo giro.

Tali elementi di fattiva collaborazione hanno dato speranza ai lavoratori Ato radunati in assemblea i quali, visti i tempi ristretti al minimo (solo 14 giorni di proroga), temono che la frapposizione del più piccolo ostacolo possa risultare fatale per il loro futuro lavorativo, oggi letteralmente legato ad un filo.

Appare opportuno ribadire – osserva la segretaria di settore Francesca Fusco – che fare saltare l’operazione di mobilità interaziendale in questione costituirebbe un’autentica ingiustizia poiché fin dall’inizio la partecipata Ato 3 è in possesso di tutti gli elementi richiesti dalla normativa vigente per accedere al percorso indicato dalla delibera di Giunta Municipale n. 760 del 9 ottobre 2014. Inoltre, come più volte sottolineato, tra i dipendenti della stessa Società sussistono una serie di professionalità la cui competenza sarebbe molto utile per l’Amam, il cui organico risulta nettamente sottodimensionato. Il trasferimento dei lavoratori unitamente al servizio di cura del verde e di altri servizi la cui copertura economica è garantita da Tari e Tasi, non implica un aumento dei costi per il Comune che pagherebbe all’Amam le somme, ad oggi già corrisposte all’Ato”.

Successivamente, l’Orsa smentisce il consigliere comunale Santalco autore di una nota in cui denunciava la crisi economica dell’Amam. “Occorre fare chiarezza – si legge nella nota –  su altri due aspetti emersi nei giorni scorsi nell’ambito di alcuni interventi compiuti da qualche consigliere comunale forse in maniera eccessivamente precipitosa, visto che i relativi atti non sono ancora stati tutti trasmessi al Consiglio.Infatti, se come messo in evidenza, sull’Amam gravano dei debiti è anche vero che sussistono crediti notevoli, per un ammontare di circa € 100  milioni, di cui: € 74 milioni per bollette già fatturate; € 14 milioni per bollette da fatturare; € 6,2 milioni nei confronti del Comune; € 7,66 milioni nei confronti dell’erario”.

Ecco, parlare soltanto dei debiti di Amam, dimenticandosi dei crediti non sembra un atteggiamento trasparente ed inoltre – rileva Francesca Fusco – insistere ancora oggi parlando di un passaggio dei lavoratori dell’ATO alla Messinambiente anziché all’Amam significa ventilare un’ipotesi che non sta né in cielo, né in terra, dato che la Messinambiente in liquidazione non può assumere nessuna unità lavorativa. La situazione dei lavoratori dell’ATO è assolutamente critica e richiede una sensibilità che vada oltre ragionamenti di questo genere“. 

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