Sono giorni di riflessione questi per il sindaco Renato Accorinti, alle prese con la delicata scelta del nuovo assessore al Bilancio. Il tempo passa, lunedì scorso gli altri esponenti della Giunta hanno rimesso in discussione le loro deleghe, segno evidente di un imminente rimpasto. Sì, ma quanto imminente? Se lo domandano con insistenza i dipendenti del settore finanziario, che ormai da diversi giorni devono fare i conti con un’evidente situazione d’impasse amministrativo.
Il 10 febbraio scorso, il ragioniere generale, Antonino Cama, ha inviato una nota al segretario, Antonio Le Donne, in cui denuncia un preoccupante sottodimensionamento del Dipartimento. Ciò non rappresenta una novità, le note dei dirigenti che lamentano un numero eccessivamente basso dei dipendenti sono all’ordine del giorno, ma questo fa capire quanto il periodo del dopo-Eller si stia rivelando più travagliato del previsto.
L’area finanziaria sta continuando a lavorare, i progetti stanno andando avanti ma manca il timoniere chiamato a tracciare la rotta politica. Bloccato anche il Bilancio Previsionale 2017, festeggiato dalla Giunta con tanto di “selfie” autocelebrativo il 31 dicembre scorso. L’atto ancora deve essere sottoposto all’attenzione del collegio dei revisori dei conti.
Sotto il profilo finanziario è un periodo abbastanza caldo e qualsiasi chierimento contabile non può arrivare da chiunque, ma solo dall’assessore al Bilancio. Al massimo tra una settimana dovrebbero essere sciolti tutti i dubbi, ma è lecito domandarsi se Palazzo Zanca può permettersi di restare tutto questo tempo in una situazione di stallo.
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Nessuno vuol prendere il complesso compito che Accorinti vorrebbe affibbiare ad un poveraccio caduto nella rete del tibetano che non sa cosa fare se non proclamare risultati di grande successo mai avvenuti. Emerito imbroglione ed inefficiente sindaco.