Il segretario regionale Giuseppe Lupo che va a guidare il Pd provinciale fino al prossimo congresso (sarà anche nominato un comitato a sostegno), il faccia a faccia tra i Renziani e la maggioranza legata a Francantonio Genovese delusa per la sconfitta di Calabrò, il contatto fisico sfiorato tra un delegato che chiedeva la parola al tavolo dell’assemblea, gli “scontri” verbali tra il gruppo di Francesco Palano Quero e gli altri, sfoghi, accuse mirate, difese. Il partito democratico si è guardato negli occhi ieri sera all’Istituto Cristo Re dove l’assemblea provinciale è rimasta aperta a cronisti e riprese per raccontare passato e presente di un partito che ha messo un punto dopo le amministrative, tirato un bilancio e cambiare guida. Duecentottanta i delegati, mancava il responsabile nazionale Enti Locali Davide Zoggia, Angela Bottari, presidente dell’assemblea provinciale, ha aperto i lavori lanciando messaggi di speranza per un Pd più agibile e democratico. La scatola con la sorpresa la “apre” Patrizio Marino che dopo essersi dimesso da reggente elettorale congelava l’addio rimettendosi alle volontà dell’assemblea. Marino ha ricordato tutti i passaggi politici della sua gestione, dalle primarie alle Comunali: “La coalizione non me la sono inventata io – ha detto – è la stessa che sostiene Crocetta, abbiamo tenuto le primarie e c’è stata una rottura del patto da chi ha perso le primarie”. Il deputato regionale Pippo Laccoto: “C’è stato un voto antisistema a Messina, il momento è grave, dobbiamo ritrovare unità, c’è stata una rivolta popolare”. Filippo Panarello, parlamentare all’Ars, ha proposto la fase di reggenza mentre Liliana Modica ha “attaccato” facendo i nomi: “Quero voleva per forza fare il presidente di Quartiere, la politica è mediazione Ciccio, erano state offerte soluzioni, anche assessorati, vi siete intestarditi, anch’io ho subito le primarie ma non ho tenuto conferenze stampa, mi sarebbe piaciuto essere senatrice ma prima viene il partito”. Angelo Libetti: “Ha vinto la discontinuità con Renato Accorinti, c’è stato un deficit di confronto senza che la base potesse offrire un contributo, dobbiamo avere l’umiltà adesso di sostenere Accorinti”. Paolo David ha criticato Crocetta e i festeggiamenti di Quero chiedendo la sospensione dal partito del presidente del IV Quartiere. Piero David ha parlato di voto d’opinione, assente nel Pd, contro il messaggio nuovo di Accorinti gradito dai messinesi. Donatella Sindoni: “A noi piace perdere facile, la lealtà elettorale, dopo le primarie, non è stata dimostrata, i festeggiamenti di Quero da Accorinti sono stati un’immagine indecente per il partito”. Domenico Siracusano: “La coalizione ha tradito il patto di lealtà, adesso dobbiamo produrre nuovi contenuti”. Siracusano aveva proposto il commissariamento del Pd provinciale. Nel silenzio dell’assemblea l’intervento di Francantonio Genovese: “Il risultato elettorale è stato comunque straordinario, siamo stati danneggiati dalla nuova legge elettorale, dobbiamo riflettere su quanto avvenuto, sul partito, sulle primarie ma oggi non parliamo di commissariamento; sono sereno sulla vicenda giudiziaria, farò in modo che tutto venga chiarito, se nelle liste ci sono soggetti di centrodestra dico che la politica è in divenire, a Roma governiamo con il Pdl e non si scandalizza nessuno, dobbiamo ricostruire un partito che sia più orientato verso la società e meno verso il voto strutturato e lo dice uno che ha la sua forza nel voto strutturato; io se ancora giocherò un ruolo in questo partito farò in modo che vadano avanti altri”. Parole di Genovese anche sulla giunta Accorinti: “spero che i 50 milioni, gli ultimi annunciati da Crocetta, arrivino dopo le cifre ascoltate nei mesi precedenti, noi non saliamo sul carro dei vincitori, saremo a disposizione della città”. L’ex segretario cittadino Giuseppe Grioli ha sollecitato rinnovamento e la nomina di un soggetto esterno in grado di avviare il cambiamento del partito. Maria Napoli, delegata di Raccuja: “Non ci sono traditori, il voto è libero ma non consento a nessuno di rottamarmi per l’età”. Le repliche di Quero, anche queste ascoltate in silenzio dai delegati: “Le decisioni sulle candidature competono alla direzione provinciale, ci sono state varie conferenze stampa dove abbiamo richiesto la convocazione della direzione ma nei mesi nessuna direzione si è mai tenuta, sono presidente del IV Quartiere ed esponente del Pd come Cucé al III e Zullo al II, ho abbracciato il sindaco Accorinti perché Palazzo Zanca fa parte del territorio del IV Quartiere e se qualcuno ha visto qualcosa di male me ne scuso, alle primarie ero stato il primo a festeggiare con Felice; avevamo detto proprio a Felice di rendersi autonomo ma mi era stato detto che nella mia circoscrizione bisognava accontentare il ministro D’Alia e alla Quinta Sel, chi è che ha tradito? Le regole se ci sono devono essere sempre rispettate e da tutti”. Quero ha detto a Genovese di essere scandalizzato che a Roma il Pd governi con il Pdl. Olga Cancellieri si è “sfogata” evidenziando che nei Ds gli uscenti si tutelavano e non venivano abbandonati. Accolte le dimissioni di Cettina Cannavò, l’assemblea oltre alla reggenza Lupo votava come nuova tesoriera Lucrezia Zingale. Ultimo passaggio affidato al segretario regionale Lupo che adesso è anche reggente provinciale: “Quello che è successo a Messina è accaduto in tutta la Sicilia con i movimenti che hanno dato importanti segnali elettorali, anche i nostri risultati sono stati soddisfacenti ma c’è stato un ampio delta tra i voti alle liste e quelli al candidato sindaco; siamo tutti dimissionari e ci avviamo ai congressi, possiamo fare opposizione ad Accorinti ma non dobbiamo fare opposizione alla città”. @Acaffo
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