«Il fallimento dell’evento che doveva celebrare i 60 anni della Conferenza di Messina è in perfetta sintonia col nulla che accompagna la Città da oramai due anni», questo il commento di Alessandro Tinaglia, rappresentante di Reset agli eventi in corso per il 60° anniversario della Conferenza di Messina.
«L’assenza di tutti i rappresentanti istituzionali della Comunità Europea invitati dà, oltre all’evidente imbarazzo – dichiara Tinaglia -, la misura della considerazione politica ed istituzionale di cui godono la Giunta Accorinti e, purtroppo, di conseguenza, la nostra città».
Un’occasione, quella dell’anniversario, per analizzare lo stato “politico e amministrativo” di Messina: «Oltre all’assoluta, ed oramai consueta, incapacità organizzativa ieri spiccavano – continua il rappresentante di Reset -, da un lato l’assenza della cittadinanza e delle folle oceaniche che accompagnarono la vittoria dell’ex profeta barbuto e dall’altra l’ennesimo “pronto soccorso” prestato dal Senatore D’Alia a quella che oramai solo i ciechi non riconoscono come la Sua amministrazione».
«L’unica ragione che avrebbe reso tollerabile il vergognoso ed inutile “show” di ieri – afferma Tinaglia – sarebbe stata la possibilità di affrontare, in maniera seria ed urgente e davanti a soggetti istituzionali qualificati, il tema degli sbarchi dei disperati sulle nostre coste. Questo tema, che doveva essere centrale, è stato invece praticamente ignorato».
E’ duro il commento di Reset sugli eventi dell’anniversario: «Spazio a foto, “selfie” e consegne di bigliettini personali a Pierluigi Casini, il tutto a carico dei messinesi, mentre in città non vi sono soldi neanche per i servizi essenziali e per gli ultimi».
«Ultimi – sottolinea Alessandro Tinaglia -, che sono aumentati e che tali sono rimasti nonostante le promesse elettorali. Ci chiediamo spesso – continua-, come la maggioranza dei messinesi, cosa avrebbe fatto il Sindaco se a perpetrare la sua, oramai biennale, inconsistente azione amministrativa oggi ci fosse stato un rappresentante della politica tradizionale. Quella stessa politica che, nei fatti e come diciamo dalla campagna elettorale del 2013, affianca Accorinti che si sta affannando a restaurarla essendo riuscito nel “miracolo”, questo però vero, di farla rimpiangere ai messinesi».
Non è stata solo pro-unione europea la giornata di ieri, Tinaglia, infatti, precisa: «E mentre fuori dal “Palazzo di Vetro” c’era chi, in coerenza con la propria storia, protestava contro l’Unione Europea dentro il Palazzo c’era invece chi da contestatore ed oppositore si e’ trasformato nel baluardo della continuità amministrativa e politica in barba a tutti quei messinesi che in questo signore avevano riposto fiducia e speranze».
Conclude con una richiesta Reset, per “voce” del suo rappresentante: «Signor Sindaco, non crediamo che non lo abbia davvero capito ma una maglietta non basta, quindi vada a casa nel suo e nell’interesse di tutti quei messinesi che il cambiamento lo volevano sul serio».
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