“Un’occasione unica ed irripetibile”. Così alcuni consiglieri comunali hanno etichettato il G7 che si è appena svolto a Taormina e che, a loro dire, ha rappresentato una grande occasione persa per la città. Sul banco degli imputati ci finisce, neanche a dirlo, il sindaco, Renato Accorinti, che con quel “no war” urlato all’indirizzo del Presidente degli USA, Donald Trump, avrebbe commesso un gesto auto promozionale che nulla ha a che fare con gli interessi della città.
Ecco una delle tante motivazioni che i consiglieri esporranno questa mattina alle 11 a Palazzo Zanca, mentre già ieri c’è stato un corposo antipasto. Un gruppo di consiglieri comunali, guidati da Giuseppe Trischitta, hanno fatto irruzione nel Salone delle Bandiere dove si stava svolgendo la Conferenza Programmatica delle Città Metropolitane del Mezzogiorno alla presenza del ministro Marianna Madia.
I rappresentanti del civico consesso sono entrati in scena per stringere la mano al primo cittadino di Catania, Enzo Bianco: “Noi le stringiamo la mano perchè lei si è comportato da vero sindaco, ha sfruttato l’occasione del G7 per promuovere la sua città. Invece Accorinti si è solo fatto pubblicità personale, in tutta Italia si è parlato di Catania e Taormina, di Messina neanche l’ombra”, ha dichiarato Trischitta.
Un coupe de theatre che però non ha sortito gli effetti sperati, visto che Bianco ha poi rivolto una stretta di mano ad Accorinti, mentre in sala c’è stato anche chi ha manifestato il proprio dissenso verso l’improvvisata realizzata dai consiglieri. Trischitta e soci però non demordono, oggi hanno convocato la stampa per spiegare “i danni incredibili subiti dalla città e dalla provincia di Messina e causati dal Prof. Accorinti”.
Basta questo per far comprendere l’aria di burrasca che si respira a Palazzo Zanca. Aggiornamento rimandato alla tarda mattinata odierna.
Antonio Macauda
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