Aula quasi piena per la prima Seduta di Consiglio Comunale dall’insediamento del Commissario Leonardo Santoro e dei suoi vice. All’ordine del giorno la modifica degli statuti di ATM, AMAM e MessinaServizi Bene Comune, con l’obiettivo di instaurare nelle partecipate un Amministratore Unico al posto del CdA formato da tre componenti. Prima di iniziare i lavori, la Struttura Commissariale ha portato i suoi saluti all’Aula.
Ma togliamoci subito il dente. Le delibere iscritte all’ordine del giorno per la modifica degli statuti di ATM, AMAM e MessinaServizi con l’introduzione dell’Amministratore Unico al posto del CdA non sono state discusse, men che meno approvate. Perché? Perché, ha spiegato il presidente Claudio Cardile, non sono stati emessi i pareri necessari sugli emendamenti da parte dei revisori dei conti; di conseguenza questi non possono essere votati. Situazione similare anche per il bilancio di previsione, che non può essere discusso perché mancano i pareri tecnici al piano di alienazione – propedeutico all’analisi del documento. Il Consiglio Comunale, ha quindi precisato Cardile, in questo momento non è in condizione di esitare le delibere proprio da un punto di vista tecnico.
In sintesi? Il Commissario ha porto i suoi saluti, i consiglieri hanno replicato e dato il benvenuto a lui e ai vice, Mirella Vinci e Francesco Milio. Per le delibere si dovrà attendere finché non ci saranno i pareri necessari.
I saluti del Commissario Leonardo Santoro
Dopo che il presidente del Consiglio Comunale, Claudio Cardile, ha richiesto un minuto di silenzio per manifestare la contrarietà della città di Messina nei confronti della guerra attualmente in corso e ha introdotto brevemente gli ospiti ricordando il ruolo di rappresentanza del Civico Consesso; la parola è passata al Commissario.
«La struttura commissariale – ha esordito Leonardo Santoro – intende oggi presentarsi al Consesso del Consiglio Comunale. Noi, come sapete, abbiamo un mandato finalizzato, in termini prioritari – e quindi anche codificato temporalmente – a condurre la città alle elezioni alla prima seduta disponibile, che ad oggi il è il 29 maggio. Nel frattempo, l’obiettivo della struttura commissariale è quello di garantire che i servizi vengano svolti in maniera adeguata e garantire il traghettamento della città fino alle prossime elezioni e quindi alla prossima amministrazione».
«Vero è quello che ha detto il presidente del Consiglio Comunale – ha proseguito –, questa è l’Aula più sacra di Palazzo Zanca perché è quella in cui converge la scelta dei cittadini. La cittadinanza ripone in voi un’importante speranza, un importante obiettivo, quello di rappresentarvi nel loro pieno ed esclusivo interesse. Per la struttura è di fondamentale importanza il massimo rispetto dell’autonomia decisionale di questo Consesso. Questa nostra presenza è esclusivamente in termini di saluti e presentazione. Il Presidente del Consiglio mi ha presentato le delibere iscritte all’ordine del giorno. Alla fine dei saluti, per non togliere ulteriore tempo al lavoro attivo di questo Consiglio, vi lasceremo».
La replica dei gruppi in Consiglio Comunale
A replicare sono stati i capogruppo dei singoli gruppi consiliari.
Il primo a prendere la parola è stato il capogruppo del PD, Gaetano Gennaro: «Ci troviamo in una fase molto delicata per la nostra città – ha sottolineato –, perché veniamo fuori da un momento buio, nel quale si sono registrati il minimo dei rapporti istituzionali che questa città abbia conosciuto. Mai si era registrato un contrasto così forte tra Amministrazione e consiglio comunale. Mi sento di dire, non per colpa di questo consesso. Il Pd ha cercato fin dal primo giorno di avere un profilo di grande responsabilità istituzionale, abbiamo tentato di dialogare finché è stato possibile. Il nostro spirito critico è stato in tante occasioni costruttivo. Noi continuiamo a essere a disposizione della città per le cose che riguardano la città, valutando atto per atto e dando il nostro contributo. Questa non è una fase di ordinaria amministrazione, semplicemente perché ci sono degli atti deliberativi che passeranno da qui di fondamentale importanza. Ne cito due: la discussione ancora aperta sul piano di riequilibrio e il bilancio».
La parola è poi passata alla consigliera Cristina Cannistrà: «Abbiamo sempre garantito con la nostra partecipazione il proseguimento dell’attività della macchina amministrativa, ma abbiamo registrato diverse perplessità. Abbiamo perplessità sull’erogazione dei servizi che vengono realizzati dalle Partecipate. Non è solo quanti soggetti compongono l’amministrazione che gestisce il servizio, quanto anche l’obiettivo raggiunto per quel che riguarda l’erogazione dei servizi. Le segnalazioni sono numerose. Si va avanti e si pensa al futuro. Volgiamo lo sguardo al passato con l ‘obiettivo di costruire il futuro».
Parole di collaborazione verso la struttura commissariale sono arrivate anche dal capogruppo di Ora Messina, Giandomenico La Fauci, da Sebastiano Tamà di Forza Italia, da Giovanni Caruso della lista Bramanti Sindaco e dal collega di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, che ha segnalato tra le delibere prioritarie il contratto di servizio della Messina Social City, e quelle riguardanti la manutenzione delle strade.
«L’auspicio di tutto il gruppo – ha proseguito Giovanni Scavello della Lega – è che l’inizio di questa gestione consenta alla città di tornare a una sana normalità. In questi anni abbiamo registrato troppe fibrillazioni che non sono servite alla città. Questo primo approccio ci ha fatto capire la caratura degli uomini e dei professionisti che ci sono in quest’Aula. Altro tema, quello relativo ai vertici delle partecipate. Non reputo opportuno che queste cariche vengano utilizzate in una campagna elettorale che si preannuncia intensa e combattuta».
Parole di biasimo dal consigliere del Gruppo Misto, Nello Pergolizzi, nei confronti dei colleghi e delle parole pronunciate al momento dell’insediamento dal Commissario stesso: «Ho ascoltato con attenzione l’intervento del Commissario e devo dire che condivido a pieno il pensiero espresso. Naturalmente, noi in una fase preventiva valutiamo positivamente quanto detto, al netto di qualche affermazione poco felice nella fase di insediamento. Collaboreremo. Questa è diventata un’aula alla deriva perché c’è stato un Consiglio Comunale sordo a collaborare con l’amministrazione. Ricordo che c’è stata una fase in cui le delibere venivano votate tutte. In risposta al M5S, non mi sento di dire che in questi tre anni e mezzo non sono stati garantiti i servizi essenziali. Questo non è il momento di fare polemica, ma di fare quadrato per portare insieme alla struttura commissariale messina alle elezioni. Il Consiglio avrebbe potuto votare la sfiducia, ma non l’ha fatto per non andare a casa».
Duro, nei confronti della precedente amministrazione, il capogruppo di Sicilia Futura, Piero La Tona: «Non voglio avventurarmi in nessuna delle discussioni, né rispondere all’intervento del collega. Voglio segnalare solo una cosa che purtroppo a qualche collega sfugge. In un’amministrazione, in una democrazia, non c’è solo il raggiungimento dei risultati. Quello che è importante è anche il modo in cui si raggiungono i risultati. La forma è sostanza, e quello che è mancato in questi tre anni e mezzo è proprio questo. Mi sono sempre preoccupato di pensare che il linguaggio, il modo, lo scontro alimentato dall’ex sindaco sia stato un pessimo esempio educativo per i nostri giovani. Ha fatto credere loro che chi non è d’accordo con te può essere denigrato e offeso. Vi chiedo di dimostrare in questi mesi che è possibile raggiungere dei risultati, confrontarsi senza necessariamente scontrarsi».
A chiudere, Massimo Rizzo, in rappresentanza di Libera Me: «Si è parlato tanto di stati d’animo negli interventi che mi hanno preceduto. Lo stato d’animo che mi viene in mente è che purtroppo Messina è costretta a vivere ancora una volta un periodo in gestione commissariale. Questo è certamente un momento triste che poteva e doveva essere evitato. È ancora più grave perché è una gestione commissariale che è stata voluta perché Messina è stata trattata come un trampolino di lancio per aspirazioni legittime ma egoistiche. Le dimissioni dell’intera Giunta hanno creato un vuoto amministrativo. Non può che esserci tristezza perché Messina non è stata trattata come avrebbe dovuto».
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