Messina sembra sia proprio all’avanguardia, quantomeno nel campo del verde pubblico .
Dopo le aiuole del tram invase da erbacce e arbusti secchi, e le tante aree cittadine che versano in uno stato di abbandono, per il viale San Martino, si è trovata una soluzione a dir poco “radicale”.
Le aiuole, che ospitavano alberelli ormai rinsecchiti, sono state ripulite e… riempite di cemento.
Inutile rimpiazzare gli alberi passati a miglior vita con altri destinati all’incuria, si sarà pensato, questa è di sicuro una soluzione efficace contro il proliferare incontrollato delle erbacce: la classica pietra sopra, anzi, “colata” sopra in questo caso.
E’ ancora vivo lo stupore dei cittadini che ieri hanno visto “cementificate” le aiuole del viale San Martino, quelle che, si aspettavano, avrebbero ospitato nuovi alberelli.
Oggi il commissario provinciale Ms-ft, Salvatore Piconese, invia una nota al sindaco, Renato Accorinti, e all’assessore all’Arredo Urbano, Daniele Ialacqua : «da qualche giorno a questa parte, abbiamo notato, con molta amarezza, che sull’intero Viale San Martino, gli stalli preposti per piantare gli alberi, sono stati ricoperti da colate di cemento. In altre, invece, si è provveduto a rimuovere gli arbusti secchi, coprendo sempre il tutto. Con molto rammarico, inviamo questa nota, per chiederVi i motivi di questa scelta, a parer nostro scellerata, che mortifica ancora di più, una città che meriterebbe un miglioramento all’urbanistica in merito al verde pubblico, e non l’esigua scelta di seppellire così in fretta gli stalli preposti con del cemento. Comprendiamo anche l’inciviltà della gente, ma siamo qui a sottolineare il nostro disappunto, perché noi col verde pubblico, anni fa, abbiamo anche provveduto a far adottare le fioriere in disuso del centro, prendendocene cura giornalmente, togliendo la spazzatura al proprio interno, e provvedendo anche all’innaffiatura delle stesse».
«La riqualificazione delle aree dismesse del centro città, – continua Piconese – non può essere sepolta in fretta, impedendone una rinascita e soprattutto una riscoperta, come valore aggiuntivo, contrastandola all’estetica ancor più degradata di questo nuovo corso che abbrutisce le nostre strade e i marciapiedi. Inoltre, come simbolo di speranza, inviamo un piccolo Metrodiseros, particolare fusto, per imparare a coltivare un fondamentale bene, un elemento essenziale proprio per contribuire a coltivare ed apprezzare il verde, nella nostra grigia Messina».
(347)