Aeroporto si, aeroporto no. Si sono espressi in molti, chi è a favore (e sono i più), chi è contro. Finora, l’unico ad essere rimasto in silenzio sulla questione è stato il sindaco metropolitano Renato Accorinti che avrebbe, invece, pieno diritto – dovere a pronunciarsi. Gli abbiamo, dunque, chiesto di voler sciogliere le riserve. “Sono pochissime le concessioni rilasciate in Italia per la costruzioni di aeroporti perché prima è fondamentale avviare studi e rilevazioni specifici. Non è una questione di essere contrario o a favore, alla base ci sono valutazioni complesse e ovviamente non è una decisione che spetta ad un Sindaco. E’ chiaro che avrei preferito che nella zona di Milazzo fosse stato costruito un aeroporto che sicuramente non inquina”.
La venuta a Messina dell’imprenditore indiano Mahesh Panchavaktra, pronto ad investire per la costruzione dello scalo nella valle del Mela, ha riacceso i riflettori sulle ricadute che l’infrastruttura avrebbe per il territorio, sia dal punto di vista occupazionale che economico. Il numero uno della Panchavaktra Group di Nuova Delhi ha inoltre trovato l’appoggio del presidente della Regione Rosario Crocetta durante un vertice istituzionale tenutosi ieri Palermo a cui hanno partecipato anche i sindaci di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto.
Durante l’incontro è stata accantonata l’ipotesi di costruire l’infrastruttura tra Milazzo e Barcellona, per le difficoltà che in più di una circostanza sono state rappresentate nei territori e si è affermata quella di realizzarla nella zona di Monforte San Giorgio – San Pier Niceto. Il progetto prevede la realizzazione di un polo intermodale che connetta aeroporto, porto, ferrovia ed autostrada. Il traffico passeggeri, pure presente, non rappresenterà l’asset strategico dell’intervento, anche se l’auspicio di tutti è che possa crescere nel tempo e contribuire al rilancio del settore turistico per l’intero comprensorio.
Tutto questo con buona pace del presidente dell’Enac Vito Riggio che aveva bocciato il progetto considerando sufficienti gli scali già esistenti per il fabbisogno dei siciliani.
Andrea Castorina
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