“Quando la Sicilia è stata, negli anni, in piena emergenza idrica, con un commissario pagato 650mila euro l’anno, era il momento buono perchè qualcuno, da Messina, pensasse a rinnovare il sistema idrico medievale che esiste a ancora in questa città.”
Parole del governatore Crocetta – questo pomeriggio ancora una volta in Prefettura a Messina, per l’emergenza idrica – che non risparmia i vecchi amministratori, quelli che, l’avessero fatto in tempi buoni e preventivamente, avrebbero impedito che oggi ci trovassimo senz’acqua per parecchi giorni.
“Roba da primordi dell’idraulica il sistema idrico di Messina”. Rosario Crocetta, cala la scure sulla gestione dell’approvvigionamento idrico in città. E Lo fa senza sconti, passati e presenti, ma soprattutto con un minimo di competenza ‘ filiale’.
“Mio padre, che era operaio dell’Ente Acquedotti Siciliano – ha aggiunto il presidente – mi ha sempre detto che quando si rompe una tubazione entra aria e quando l’acqua va in compresisone nell tubazione si verificano i colpi d’ariete che rompono la tubazione in altro punto.
Sono qui a Messina, oggi , perchè mi sia spiegato con chiarezza – ha continuato Crocetta- perchè ogni intervento di riparazione determina la rottura della condotta in altro punto. Non escludo l’errore umano.
C’è una gestione medievale del sistema, che non prevede bypass, prevede un solo punto per caduta dell’acqua, per cui si verifica accumulo idrico che deve avere sempre il 100% di altezza, come dire ‘a fungo’ per arrivare in tutte le zone. Qui non c’è traccia di una valvola manuale di deviazione, quindi più acqua accumuliamo, più riforniamo i quartieri bassi, meno ne hanno gli altri delle zone alte.”
Ma la maggiore delle carenze messinesi, per il presidente della Regione, è datat dall’assenza di una mappatura idrica della città.
” E’ allucinante- dice Crocetta . che non esista una mappatura che consenta di sapere dove mettere le mani.
Infine, si parla di soldi. “La Regione metterà i fondi necessari a disposizione di Messina- ha detto il governatore – abbiamo strumenti utili per l’emergenza e quello che deve essere fatto sarà fatto”.
E saranno, per i primi interventi,2 i milioni di euro in arrivo per Messina. Lo stato d’emergenza è stato dichiarato per 180 giorni da oggi.
Sarà la Protezione Civile ad emanare le ordinanze relative agli interventi, d’intesa con la Regione, che a sua volta si coordina con il governo nazionale. In pratica, l’amministrazione comunale è tagliata fuori dalla gestione dell’emergenza.
Andrea Castorina
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