La scorsa settimana, l’inaugurazione della nuova darsena di Catania, 1.100 metri di banchine operative, 120.000 mq di piazzali, nuovi ormeggi con fondali di tredici metri: struttura completamente antisismica, con un impianto antincendio che può contare su 45 idranti e l’illuminazione di banchine e piazzali garantita da 12 torri faro. Tutto questo nel porto di Catania. All’inaugurazione era presente, tra gli altri, anche il sindaco di Messina, Renato Accorinti. Un Acccorinti che, bontà sua, ha ritenuto di indossare la fascia tricolore, come giusto che sia quando si rappresenta una città.
Solo ci si chiede perché mai lo stesso riguardo il sindaco non lo abbia mostrato presenziando alle cerimonie commemorative del terremoto che distrusse Messina nel 1908. Al cospetto delle autorità russe, che arrivano ogni anno da lontana via, il nostro primo cittadino si presenta con la consueta felpa ( è inverno) e senza fascia tricolore. A Catania fa il “rappresentativo”, a Messina fa l’innovativo.
Al proposito, Cittadinanzattiva scrive in un comunicato: “ CittadinanzAttiva è rimasta perplessa nel vedere, alla inaugurazione della nuova darsena del Porto di Catania, il Sindaco di Messina, Renato Accorinti, con la fascia tricolore, cioè in rappresentanza istituzionale del Comune di Messina. Che cosa aveva Messina da festeggiare per un evento che determina il rilancio del porto di Catania, a discapito, anche, di quello di Messina? Renato Accorinti, dopo la sceneggiata di fermare i Tir, con l’immancabile fascia tricolore, si è reso conto che ha costretto la Caronte & Tourist ad utilizzare la nuova darsena di Catania per il collegamento da e per Salerno? Inoltre, tale darsena, in futuro, molto probabilmente, potrebbe essere utilizzata anche dalle grandi società di navigazione per il traffico crocieristico, con l’ovvia conseguenza di provocare, ci si augura di no, licenziamenti ed una drastica riduzione del traffico marittimo su Messina. Ha ben ragione il Sindaco Bianco ad essere orgoglioso “Quando c’è un’area portuale attrezzata bene, lo sviluppo economico del Mezzogiorno diventa un fatto reale”.
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