Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, reduce dalla diretta televisiva con l ‘Arena di Giletti, scrive in una nota inviata alla stampa:
“La verità non può essere falsificata”. In merito a quanto avvenuto nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda ieri su una rete nazionale e alle successive dichiarazioni rilasciate da esponenti politici puntualizzo che quanto è accaduto negli ultimi tempi a Messina, immortalato da fotografie e riprese filmate, non lascia margini di dubbio e inchioda a precise responsabilità di ordine certamente etico i protagonisti; su quelle penali deciderà poi la magistratura. Il danno più grande che è stato fatto non è quello economico, che speriamo venga risarcito. Certi comportamenti contribuiscono purtroppo ad alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni e della Politica, avvalorando la tesi che siano mondi sporchi e che tutti siano uguali. Un danno che temo non si recupererà in poco tempo. Tornando alle recenti dichiarazioni, in un gioco delle parti grottesco, si è tentato invece di ribaltare i fatti, immaginando responsabilità in capo al Sindaco ed alla Giunta, con ricostruzioni palesemente false, peraltro stigmatizzate anche da alcuni organi di stampa. Si è voluto far credere che il Sindaco abbia nominato la presidente del consiglio comunale, si è arrivati al paradosso di raccontare agli italiani che il Sindaco possa modificare di sua iniziativa i regolamenti del consiglio comunale, questo è un modo di fare sconcertante. Non è la verità e lo sanno bene i cittadini, che conoscono fatti e persone, e che hanno apprezzato e sostenuto le denunce della consigliera Lucy Fenech, capogruppo non a caso di “Renato Accorinti Sindaco, Cambiamo Messina dal basso”. Gli stessi cittadini che si indignano insieme a noi, assistendo attoniti ai contemporanei cambi di casacca, festeggiati al suono della zampogna in una mattinata che resterà nella cronaca cittadina come esempio di un modo di intendere la politica a cui non vorremmo mai più assistere.
In merito al funzionamento del consiglio comunale ed allo svolgimento delle funzioni dei consiglieri aggiungo che la Politica e’ un impegno nobile che si fa con esclusivo spirito di servizio, non già per arrotondare gli stipendi. Bisogna modificare radicalmente un sistema che è congegnato in maniera da favorire comportamenti al limite del lecito. Prevedere una indennità fissa ed eliminare i gettoni e gli oneri riflessi, certamente favorirebbe trasparenza e pulizia”.
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