Crisi finanziaria, Trischitta sposa la linea dell’amministrazione. “No al dissesto”

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Lo scorso 31 marzo la Corte dei Conti ha tuonato: “La crisi finanziaria di Messina è irreversibile”. Una dichiarazione che non lascia spazio a dubbi, ma che l’amministrazione comunale ha decisamente smorzato con le parole del segretario Le Donne e dell’assessore al Bilancio Signorino.

In attesa del confronto fissato il prossimo 13 aprile, il consigliere comunale di Forza Italia Giuseppe Trischitta è tornato ad affrontare la questione finanziaria di Palazzo Zanca. Trischitta, aiutandosi anche con dei cartelloni affissi alle pareti, ha ribadito che “il dissesto è una vergogna nazionale ed internazionale, faremo di tutto per evitare che ciò accada”. Uno slogan che rafforza la convinzione del consigliere comunale circa la necessità di salvare il futuro economico della città attraverso il Piano di Riequilibrio. “E’ lo stesso Governo ad evitare il fallimento ai Comuni – ha spiegato Trischitta – nell’ultimo periodo solo centri piccoli ad eccezione di Alessandria ha dichiarato il default, le città in difficoltà che hanno puntato sul Piano di Riequilibrio hanno invece la possibilità di modificarlo o rifarlo da zero così come ha fatto Messina”.

Trischitta sposa dunque la tesi dell’amministrazione comunale, ma non si tira indietro quando c’è da tirare le orecchie ad Accorinti. “Il Comune non ha rispettato i termini del decreto 118/2011 sull’armonizzazione dei bilanci. La contabilità non è stata adeguata, così come il ritardo nella presentazione dei bilanci non può certamente passare inosservata”. Sulla dura nota della Corte dei Conti, Trischitta preferisce non sbilanciarsi. “Bisogna aspettare l’udienza del 13 aprile, quella giunta a Palazzo Zanca è solo un’accusa del magistrato istruttore, occorrerà replicare”.

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