Dopo la brusca frenata dell’amministrazione comunale sul nuovo bando per la gestione della ex Cittadella fieristica, gruppi e movimenti politici hanno alzato un polverone stigmatizzando il comportamento della Giunta che ha chiesto ulteriore tempo all’Autorità portuale prima di firmare l’importante documento.
Uno stop che non è stato digerito neanche dal presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile che ha indirizzato una nota al sindaco Accorinti. “Nel dicembre 2013 la città tutta ha plaudito alla sigla del patto per l’utilizzo delle aree fieristiche: il Sindaco di Messina ed il Presidente dell’Autorità portuale De Simone pongono basi concrete alla valorizzazione del Quartiere Fieristico; il Consiglio Comunale approva ed assicura, dopo una corretta condivisione, il proprio appoggio istituzionale perché venga posto in essere un percorso che riempia di contenuti un’area negata da troppo tempo; vari attori dell’imprenditoria cittadina partecipano a Tavoli Tecnici per concordare una possibile risposta alla crisi nera che ha posto il settore in ginocchio da lungo tempo……… Finalmente un’area simbolo della Messina che non c’è più, ma che potrebbe essere ridisegnata partendo proprio dallo sviluppo di un territorio cittadino ricco di così innumerevoli potenzialità, viene attenzionata, progettata e programmata”.
Marzo 2016….uno stop che non ha eguali per intempestività ed antistoricità. Uno stop che vanifica il lavoro di molti che hanno creduto nel rilancio di un’area che sarebbe dovuto essere il volano imprescindibile della nostra città, uno stop incomprensibile se si riflette sull’apporto dato, in tutto questo tempo, dall’assessore De Cola come amministratore e come tecnico altamente qualificato, uno stop che indica un’Amministrazione che sconfessa se stessa, uno stop che parla di un tempo trapassato e non di un’ illuminata e profetica visione che porrebbe fondamenta certe e solide al futuro di questa città.
Il Bando Internazionale di cui il presidente De Simone è stato oltre che fautore convinto anche generoso offerente rispetto Messina (sua è la proposta, sua è la titolarietà dell’Area e suoi sono i fondi da investire…) rischia di diventare “cattedrale nel deserto” e Messina non merita certo di dover rinunciare ad una delle pochissime occasioni di rilancio e di sviluppo che le sono state offerte. Il confronto che ora lei auspica con i movimenti e le associazioni appare, per lo meno, tardivo ed ancor di più superfluo viste le innumerevoli pronunciazioni pubbliche da parte di tantissime espressioni della società civile. Lei, oggi, è il Sindaco della Città e non più esponente di una parte di quell’associazionismo che rischia di farlo apparire come autoreferenziale e partigiano rispetto ad una maggioranza che ha chiaramente esplicitato la volontà di aderire a questo nuovo corso. Le chiedo, quindi, signor Sindaco di ripensare a tale scelta che rischia di vanificare idee ed operato di forze autorevoli e coraggiose che hanno fin qui condiviso un percorso realistico di crescita per Messina”.
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