“Sono 9 i miliardi di euro previsti per gli investimenti della “Cura del ferro”, il potenziamento della rete ferroviaria che prevede un treno ogni 3 minuti nelle stazioni del nord Italia, di questi soltanto 400 milioni, per i pendolari, saranno destinati alle regioni del Mezzogiorno. L’ennesima beffa in danno del sud è consumata. E’ una vergogna che va fermata”. Lo sfogo è di Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica, che aggiunge: ” Il Governo Renzi, con il ministro Delrio, ancora una volta mette in atto ‘due pesi e due misure’ e spacca l’Italia in due tronconi, uno che cammina veloce ( il nord), l’altro che arranca ( il sud).
Chiederò all’assessore alle infrastutture della Regione Sicilia di intervenire duramente nel merito. Roma dovrà spiegare ai siciliani perchè la strategica “cura del Ferro” programma per le regioni del settentrione, oltre che il potenziamento del trasporto ferroviario, addirittura treni che trasportino i passeggeri direttamente sino agli aeroporti, mentre per raggiungere la nostra isola i viaggiatori devono scendere dal treno a Villa San Giovanni, con i bagagli appresso usare scale mobili per salire sul traghetto e potere attraversare lo Stretto e poi sbarcare a Messina.
Pensiamo, ad esempio, alle ancora maggiori difficoltà di anziani o addirittura disabili. In tempi in cui si lavora per l’abbattimento delle barriere per le categorie disagiate, la rete ferroviaria per la Sicilia, invece di migliorare , si aggrava. Per non parlare dei tagli ai treni a lunga percorrenza: 14 sino al 2007, oggi soltanto 5. E al Nord vogliono metterne uno ogni 3 minuti. E’ un trattamento assolutamente impari, che divide il popolo in italiani di seria A e italiani di serie B.
Noi paghiamo le tasse come tutti- incalza Coltraro – e non possiamo, non dobbiamo, più tollerare un simile squilibrio nella gestione e la programmazione del trasporto ferroviario.
La cura del Ferro- dice il capogruppo di SD – mostra evidente il vergognoso divario attuato dal governo nazionale tra nord e sud, gli interventi in itinere saranno 23 con il 95% di stanziamenti al Nord, contro i 7, con il 5% di stanziamenti, al Sud. Se questa è Italia è un’Italia pessima e la politica siciliana deve far sentire il proprio peso. Alla ‘cura del Ferro’ va contrapposto il ‘braccio di ferro’.La Regione, dunque,- conclude Coltraro – rammenti al Ministero che proprio qualche settimana fa il Parlamento europeo ha riconosciuto la “condizione di insularità” per la Sicilia e la Sardegna. Il che significa che adesso le condizioni di svantaggio in cui le due regioni versano sono un dato concreto che dovrà tradursi in nuove risorse, più opportunità, più diritti. Il principio della continuità territoriale deve essere supportato da investimenti specifici e mirati per quelle regioni che, sin qui, hanno sofferto di un gap geografico che Roma ‘matrigna’ pare non avere pare alcuna intenzione di colmare”.
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