“L’assessore alla pubblica istruzione Patrizia Panarello trova il tempo per rimproverare i dirigenti del Comune e per chiedere ai dirigenti scolastici di segnalare i disservizi, ma in 2 anni e mezzo non ha trovato neanche un quarto d’ora per recarsi nei locali della scuola di Villa Lina né per rispondere alle continue richieste d’intervento sollecitate dalla dirigente dell’istituto scolastico”. E’ quanto denunciano i consiglieri comunali Zuccarello e Pagano insieme ai colleghi della V Circoscrizione Cannistraci e Bucalo.
“Il 27 gennaio siamo stati presenti alla manifestazione di protesta delle mamme ed abbiamo verificato di persona i gravissimi disagi sofferti dai bambini nella totale assenza di risposte dell’amministrazione. Inutilmente la dirigente scolastica ha segnalato il mancato funzionamento della caldaia, che continua a perdere gasolio e non è pertanto utilizzabile. Evidentemente le segnalazioni sono carta straccia dal momento che l’amministrazione, invece di provvedere alla manutenzione, continua ad inviare forniture di gasolio che restano inutilizzate. Oltre al danno la beffa”.
“Le famiglie e gli insegnanti – precisa la nota degli esponenti di Grande Sud – ci hanno segnalato altri disagi come interi pannelli del controsoffitto caduti per terra, per non parlare del fatto che dal 12 gennaio, come in tutte le altre scuole, non c’è più il servizio mensa. Di fronte alla sordità e al disinteresse dell’assessore nei confronti di un plesso che si trova in una zona periferica e meriterebbe più attenzione, le mamme si sono rivolte ai consiglieri comunali e di circoscrizione, perché qualcuno li ascolti. Villa Lina non ha bisogno di gasolio ma di una caldaia che funzioni e di interventi di manutenzione seri e definitivi. Né l’assessore Panarello può dire, come ha fatto finora, di non essere a conoscenza di questa emergenza perché la dirigente li ha segnalati decine di volte, ma forse l’assessore era troppo distratta a dare le colpe agli altri. Speriamo che adesso trovi il tempo, se non di risolvere il problema, almeno di andare a vedere in che condizioni questi bambini sono costretti a fare lezioni”.
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