C’è chi la sfiducia l’ha timidamente proposta, a volte nei modi più bizzarri, c’è chi non ha l’ha mai neanche pronunciata e c’è chi la sta preparando senza però annunciarla così come aveva suggerito di fare il leader dell’Udc Gianpiero D’Alia in una conferenza stampa tenutasi la scorsa settimana.
E proprio i centristi tornano sull’argomento stigmatizzando l’atteggiamento di vari consiglieri che a parole manifestano la propria volontà a mandare a casa Accorinti, ma nei fatti appoggiano l’operato dell’amministrazione. E dopo che ieri l’Aula ha approvato il contratto di servizio Atm, con i voti favorevoli del nuovo centrodestra e dei Dr, Libero Gioveni lascia partire uno sfogo, rappresentando il suo partito che ha ormai scelto la chiara linea di disertare i lavori del civico consesso quando c’è da votare atti importanti per l’amministrazione comunale ( ma prima di tutto per la città).
In politica – prosegue Gioveni – le chiacchiere stanno a zero, sono i fatti quel li che contano. E i fatti (che si traducono in votazioni d’Aula) dicono che questa amministrazione è politicamente sostenuta da Forza Italia (rafforzata dai genovesiani) e dal gruppo dei Dr, ossia da coloro che più di tutti hanno annuncia
to di voler porre fine a questa stagione politica. I numeri dicono che fra gli 11 consiglieri che nei mesi scorsi, anche con modi e forme diverse, hanno presentato una sfiducia al sindaco Accorinti , ben 9 ieri
hanno votato il contratto di servizio Atm, ripetendo il si di due settimane fa con l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2014. Due atti fondamentali su cui si misura il tasso di gradimento politico nei confronti di chi governa la città. Se questi non sono fatti (politici) io non mi chiamo Libero Gioveni”.
Attenzione – precisa il consigliere comunale – ci tengo a precisare che la nuova linea politica assunta dai singoli colleghi e dal nuovo asse di ferro “Forza Italia-Dr-CMdB” (che sono certo farà riferimento al tanto decantato senso di responsabilità che in questi casi hanno tutti) non la giudico negativamente sotto il profilo della continuità amministrativa che si vorrebbe dare ad un lavoro già iniziato, ma non si può non pensare che questo dietro-front sostanziale di chi prima ha buttato la pietra ma poi ha nascosto subito la mano sia frutto soprattutto di una paura del voto per la confusione che regna ancora fra i partiti e sui nuovi assetti delle coalizioni. Così come tengo a ribadire – afferma l’esponente Udc – che, nel merito, il si al contratto di servizio è senz’altro un fatto positivo per la città, tant’è che anche il sottoscritto, insieme al gruppo, nella lunga fase preparatoria ha contribuito a migliorare l’atto (per esempio personalmente ho sollecitato la revoca della vecchia delibera dell’ex Commissario Croce che tendeva a trasformare l’azienda in una S.p.A) e di certo, seppur alla fine non avrebbe di certo pesato, non
abbiamo voluto rischiare che con un nostro voto contrario la delibera non avesse il “si” definitivo dell’Aula”.
Infine – conclude Gioveni – un’ultima riflessione rivolta a quei nutriti e caldi gruppi accorintiani che su Fb fanno politica da dietro le quinte: mi fa davvero specie il fatto che questi gruppi non perdano occasione per sbeffeggiare (se non addirittura insultare) i consiglieri trasformisti e “zampognari”, quando invece devono dire grazie proprio a loro che questo sindaco continua a proseguire la sua opera. Anche questi sono i misteri di una politica che ormai, in tutte le sedi, ha perso ogni logica e, naturalmente, tutto il suo fascino”.
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