Lo scorso 20 ottobre una salatissima cartella esattoriale è stata recapitata all’ufficio Ragioneria del Comune in merito a vecchi debiti maturati nel 2013, con lo Stato e vari creditori, da Messinambiente. Un pignoramento di ben 29 milioni di euro disposto dall’Agenzia delle Entrate di cui l’amministrazione è risulta essere responsabile in qualità di maggiore azionista della società partecipata. Tuttavia, sulla vicenda sembra essere calato il silenzio. Ed il consigliere comunale Antonella Russo ad accedere nuovamente i riflettori sottolineando gli effetti che tale debito potrebbe avere sulla società che gestisce i rifiuti e sulle già dissanguate casse comunali.
Russo ha scritto una interrogazione ai vertici dell’amministrazione comunale, alla Corte dei Conti e al prefetto Stefano Trotta. L’esponente del Gruppo Misto ripercorre inizialmente la vicenda fino alla richiesta di sospensione formalizzata da Messinambiente lo scorso 2 novembre sulla quale il Tribunale dovrà nuovamente esprimersi dopo una prima udienza svoltasi pochi giorni fa. E proprio riguardo quest’ultima udienza, Antonella Russo sottolinea come il Comune abbia scelto di non costituirsi a favore della società partecipata tramite intervento “ad adiuvandum”. Una mossa su cui la stessa Russo vuole vederci chiaro.
Lo scenario prospettato in caso di mancato accoglimento della richiesta di opposizione presentata da Messinambiente è tragico. “Si manifesterebbe in tutta la sua gravità – spiega Antonella Russo – la pesante crisi di liquidità di cui soffre Messinambiente Spa in liquidazione, con il conseguente possibile mancato pagamento delle spettanze dei lavoratori e dei fornitori, con inevitabili ripercussioni sull’espletamento del servizio; il tutto con i prevedibili rischi di natura igienico-sanitaria, già nell’ imminente periodo natalizio”.
Il consigliere comunale completa poi la sua lettera con una serie di interrogativi che riportiamo di seguito:
1) Risulta o no conforme al vero che alla scorsa udienza di comparizioni delle parti il Comune di Messina ha ritenuto di non costituirsi, anche tramite intervento “ad adiuvandum”, per supportare le posizioni processuali della sua partecipata, visto che ne detiene la quasi totalità delle quote societarie? E se ha ritenuto di non costituirsi, ciò è stato fatto per quali motivazioni di natura politico-amministrativa?
2) Risulta o no conforme al vero che il pignoramento presso terzi relativo alla banca Unicredit è stato eseguito presso altra città e non presso l’Agenzia di Messina? E se sì per quale motivo? Che tipo di rapporti bancari intrattiene o ha intrattenuto Messinambiente S.p.A. in liquidazione con la Unicredit in tale altra città?
3) Quali sono gli importi che sono stati ad oggi pignorati presso i due Istituti di credito?
4)Risulta o no conforme al vero che a seguito delle precedenti notifiche delle relative cartelle di pagamento degli Enti creditori, con particolare riferimento all’Agenzia delle Entrate, siano stati notificati nello scorso mese di aprile 2015 svariate intimazioni di pagamento? E se sì, quali atti ha eventualmente compiuto Messinambiente Spa in liquidazione, o per essa il Comune di Messina, per contrastare tali intimazioni o, in ogni caso, per evitare il successivo pignoramento con gli inevitabili oneri aggiuntivi?
5) Risulta o no conforme al vero che buona parte delle numerose cartelle ed avvisi di mora, che hanno costituito poi il pignoramento presso terzi in esame, derivano da mancati versamenti ai competenti Enti delle trattenute alla fonte sulle posizioni stipendiali dei dipendenti? E se sì, per quali motivi tali trattenute non sono state nel tempo versate, tanto da condurre ad un debito complessivo così tanto corposo? Esistono mancati versamenti di contributi previdenziali e/o assicurativi a favore dei lavoratori oggetto dei crediti che formano il pignoramento in esame?
6) A quanto ammontano complessivamente gli interessi di mora e gli aggi ed altri accessori oneri che sono stati aggiunti da Riscossione Sicilia Spa alla sorte capitale a causa del mancato suo pagamento?
7) Risulta o no conforme al vero che negli anni scorsi la dirigenza di Messinambiente Spa aveva chiesto la rateizzazione con gli enti creditori del suo già consistente debito? E se sì quando è stata depositata tale istanza di rateizzazione? Per quale importo mensile? Con quale scadenza? Quante rate di tale debito sono state onorate?
8) Con quali strumenti previsti nel Piano pluriennale di riequilibrio è possibile affrontare il pagamento del debito per il quale è stata intrapresa la presente procedura esecutiva? Per quali importi?
9) In caso di esito positivo alla superiore richiesta, esiste un atto di transazione, anche recente, sottoscritto con Agenzia delle Entrate, e con altri enti creditori, da poter sottoporre al vaglio ministeriale (ovviamente se non dovesse già risultare agli atti), al fine di far rientrare gli oltre 29 milioni di euro di debito nei pagamenti rateizzati decennali previsti nel piano medesimo? È stato o no previsto l’abbattimento di interessi e oneri accessori? E se atto di transazione non dovesse esserci (come farebbe pensare la stessa azione esecutiva promossa per loro conto dall’Agente di riscossione solo un mese fa), è possibile in ogni caso coprire tale debito con i fondi ad hoc previsti nel piano medesimo?
10) Se tale consistentissimo debito non rientra tra le transazioni effettuate, nonostante le chiare prescrizioni in merito della Commissione per il parere sul piano di riequilibrio dello scorso gennaio 2015, sarebbe opportuno sapere se la richiesta di transazione con gli enti impositori è stata o no avanzata, ed in caso di esito positivo alla domanda, come mai è stata dagli stessi rifiutata; ed inoltre sarebbe opportuno conoscere come sono stati eventualmente previsti nel piano di riequilibrio i relativi importi (rateizzati, o meno);
11)In caso di risposta negativa alle domande di cui al superiore punto 10), con quali poste di bilancio sarebbe possibile individuare gli importi necessari per il pagamento delle somme oggetto di pignoramento?
12) Quali iniziative ha assunto o intende assumere l’Amministrazione Comunale nei confronti degli Amministratori e/o Dirigenti di Messinambiente S.p.a. che via via si sono succeduti negli anni in cui sono stati accumulati i debiti oggetto dei pignoramenti per l’accertamento di eventuali loro responsabilità amministrative e/o contabili e/o gestionali e conseguentemente per il recupero nei loro personali confronti delle somme dovute ad ogni connesso titolo?
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