Che fine faranno gli abitanti delle “case D’Arrigo”? Le case saranno espropriate, e dovrebbe succedere in tempi brevi, verranno abbattute ma, fino ad ora, nessuno ha pensato a come “sistemare” gli occupanti. Questo si chiede il consigliere della terza Circoscrizione, Santi Interdonato, riferendosi a quelle famiglie che risiedono nelle casette che si trovano nella parte bassa della via Salandra, vicino all’autocentro della MessinAmbiente, proprio nell’area in cui vi è la congiunzione con la via Maregrosso.
In quel punto passerà la “nuova” via Don Blasco e i lavori, assicurano i tecnici, cominceranno a novembre.
È previsto, per consentire questo nuovo e importante collegamento, prima l’esproprio e, di seguito, l’abbattimento delle fatiscenti abitazioni (facenti parte di specifico ambito di risanamento, secondo i piani comunali) e la corresponsione di un indennizzo, da quantificare, nell’ambito dell’esproprio, in favore dei legittimi proprietari (presumibilmente gli eredi D’Arrigo).
Il vero problema riguarderà gli attuali abitanti, circa una dozzina di famiglie, che pur non essendo in possesso di un titolo di proprietà, risiedono da lunghi anni in quelle case e dispongono di un titolo di residenza, risultando regolarmente censiti.
Non avranno probabilmente diritto all’indennizzo, ma certamente spetta loro una soluzione abitativa alternativa. «La Terza Circoscrizione – rileva il consigliere Interdonato – aveva sollecitato ulteriormente la situazione all’attenzione dell’Amministrazione attraverso la delibera n. 54 del 13 agosto 2014 invitando la stessa a definire per tempo la strategia e l’attivazione di procedure volte ad individuare soluzioni per i residenti delle Case D’Arrigo al fine di evitare il concretizzarsi di un problema che diventa di sempre più imminente man mano che si avvicina la data dell’apertura del cantiere».
«Su tale delicato tema – continua il Consigliere – sino ad oggi non abbiamo ricevuto alcun cenno di riscontro. Attendiamo di poterci confrontare con l’assessore Sebastiano Pino per capire come intende muoversi».
Forse la soluzione potrebbe individuarsi, secondo il consigliere Interdonato, «in quella ipotesi di finanziamento per circa 42 milioni di euro da destinare al il risanamento di Messina tramite l’acquisto di nuove abitazioni, cui lo stesso assessore Pino ha fatto riferimento a mezzo stampa, a seguito del recente rilascio spontaneo degli alloggi della palazzina del Rione Taormina da parte degli occupanti. Urge, pertanto – conclude Interdonato -, operare una programmazione condivisa in vista dell’inizio dei lavori di Via Don Blasco.
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