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Usb su riorganizzazione Policlinico: «Risposte concrete, altrimenti lo sciopero»

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usbGiovedì scorso l’intervento di Usb con i lavoratori in Direzione e ora l’incontro fissato con il Direttore Sanitario. «Abbiamo ancora una volta fatto presente — ha dichiarato Rosi Lisitano, delegata Usb e Rsu di Università e Policlinico — un’organizzazione del lavoro, dei servizi e una gestione del personale che non siamo più disposti a tollerare: turni con operatori che    si trovano ad assistere un numero di pazienti ingestibile, regolarmente molto al di là degli    standard consentiti, con le conseguenze immaginabili sulle responsabilità e i rischi».

«E ancora — ha proseguito —, ferie negate da mesi per carenza di personale, straordinari non pagati, trasferimenti coatti e dal sapore punitivo, una filiera organizzativa numerosissima che presta il fianco ad altre logiche, e una gestione del personale intollerabile».    

Il Direttore Sanitario si è impegnata in interventi immediati e a un nuovo piano di riassetto organizzativo pronto per la fine del mese. Usb ha quindi chiesto e ottenuto un nuovo incontro all’inizio di maggio.    

«Ci aspettiamo un cambio di passo vero e immediato per la gestione del personale, e un riassetto organizzativo che garantisca agli operatori finalmente condizioni normali di assistenza e di lavoro e ai cittadini standard di assistenza adeguati. È bene chiarirlo, dopo tutto questo tempo siamo al limite di sopportazione dei lavoratori e nel cassetto, se necessario, abbiamo una mobilitazione vera».    «Come se non bastasse — ha concluso Lisitano —, oggi stesso Usb ha chiesto un nuovo incontro al Rettore: non si fosse contenti di un blocco dei contratti che Renzi ha già portato fino al 2020, c’è ancora quella richiesta assurda del Policlinico a tantissimi Lavoratori di somme fino a oltre 7.000 euro, regolarmente lavorate e pagate negli anni. Dopo i presidi e le manifestazioni, gli impegni chiari del Rettore e la sospensione della procedura per 60 giorni, adesso è tempo di mettere la parola fine a questa vicenda».

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