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Trasporto e assistenza disabili. Nuova protesta dei lavoratori

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Si sono presentati, ieri mattina, a Palazzo Zanca i lavoratori  impegnati nel  servizio  del trasporto e assistenza igienico sanitaria ai disabili, che frequentano  le scuole di competenza del Comune di Messina,  gestiti dal Consorzio Progetto Vita che ha affidato la gestione alla cooperativa “Comunità per Vivere Insieme.

I lavoratori hanno chiesto al Sindaco e all’assessore ai servizi sociali, Nina Santisi, l’immediata rescissione del contratto con la cooperativa per il mancato pagamento  dello stipendio entro il termine previsto dal Contratto nazionale di lavoro.

I lavoratori che hanno condotto una lunga battaglia per la legalità nei servizi sociali non sono disponibili a ritornare indietro  e mendicare ogni mese  il diritto alla retribuzione. A ciò si aggiunge, la mancata sottoscrizione del contratto di lavoro , in quanto la cooperativa pretende che i lavoratori siano assunti nella qualità di socio.

“I lavoratori hanno detto chiaramente all’esperto dell’Assessore Santisi  – afferma Fp Cgil – che non intendono scendere a nessun compromesso, del resto avevamo avvisato il Comune che la cooperativa ancora deve liquidare gli stipendi ai loro colleghi che gestiscono lo stesso servizio per conto della provincia regionale. Il Sindaco e l’Assessore devono intervenire immediatamente”.

“L’Assessore Santisi, assente, – continua – che rientrerà da Milano il prossimo venerdì notte, ha già comunicato che incontrerà i lavoratori insieme al Sindaco sabato pomeriggio. Nel frattempo l’esperto della Santisi ha inviato alla cooperativa una  richiesta di chiarimenti alla cooperativa. Bisogna capire quale, anche perché il Presidente della cooperativa che dovrebbe gestirci non l’abbiamo ancora conosciuto, hanno detto i lavoratori”.

“La FpCgil , intanto , ha inviato una nota al Prefetto per chiedere l’attivazione delle procedure di raffreddamento e  conciliazione del conflitto – dichiara Clara Crocè, segretario Generale della FpCgil- se la vertenza non dovesse trovare uno sbocco è chiaro che si andrà verso lo sciopero. “Indietro non si torna””.

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