Nuovo “scontro” tra Anas e Cas, la Filt chiede pace

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Autostrada palermo-messinaAncora una volta l’Anas chiede conto al Consorzio Autostrade Siciliane sullo stato in cui versa la rete autostradale siciliana e minaccia nuovamente la revoca. L’ultima volta questo scontro, che vide contrapposti Ministeri e Regione Siciliana, si concluse con la vittoria della seconda ma solo grazie ad un difetto nella procedura adottata dai primi. La Regione Siciliana vinse insomma quel round ma nel frattempo, il Consorzio, che non era e non è proprio un modello di efficienza , restò fermo anni, sospeso nel più assoluto immobilismo in attesa del verdetto.
Anche allora si disse che una volta difese le ragioni della Sicilia, il consorzio, e quindi anche le autostrade, avrebbero avuto nuovo vigore ed il dovuto slancio, ma non accadde nulla ed oggi, come allora, continuano incessantemente i “commissariamenti”, come se la gestione del C.A.S. sia ancora un fatto straordinario. La verità è che invece gestire l’autostrada è un fatto ordinario, solo che i vertici del C.A.S. hanno dimostrato di non esserne all’altezza.
E’ ridicolo parlare di privatizzazioni in settori in monopolio come questo, perché significherebbe soltanto cedere ai privati, e non alla collettività, i relativi profitti, ma lasciare che quell’ente si regga attraverso un massiccio ricorso al precariato ed agli appalti esterni è la stessa cosa.
Se la regione vuole davvero difendere la natura pubblica di quella gestione, o dimostra di esserne in grado, dotando quell’ente di vertici e soprattutto di organici e professionalità adeguati, oppure visto che questa è ormai rimasta l’ultima esperienza in Italia, crea, come fatto nelle altre regioni, una società mista con Anas. Questa seconda ipotesi, soprattutto, eviterebbe un’altra inutile guerra santa e, sulla scorta delle diverse ed innanzitutto complementari competenze dei due enti, determinerebbe una sola efficiente struttura capace di progettare, manutenzionare e gestire l’intero arco dei servizi autostradali, offrendo al contempo occupazione stabile ed una migliore offerta all’utenza. 

Pino Foti, segretario Filt Cgil 

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