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I tir solo a Tremestieri. L’Or.S.A.: «Lavoratori Bluferries preoccupati per i posti di lavoro»

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bluvia«I lavoratori della Bluferries sono in apprensione a seguito di voci informali che darebbero per imminente la totale chiusura al traffico dei mezzi pesanti da e verso l’approdo di Messina Marittima». A segnalarlo è il sindacato Or.S.A. che scrive in una nota: «Nella fase in cui il porto di Tremestieri è funzionale al 50% con una solo approdo disponibile, risulta ovvio che con l’attuale limitazione del porto è impossibile aumentare le corse verso Tremestieri. Pertanto, Bluferries si troverebbe costretta a impiegare una sola nave per coprire esclusivamente le attuali 6 traversate verso Tremestieri e risulterebbero superflue le altre due unità, più una di riserva, che attualmente operano nel porto di Messina Marittima; ciò significa la potenziale perdita di circa 70 posti di lavoro più l’indotto: addetti alle pulizie, piazzalisti, biglietterie, ecc.».

«Se si considera — evidenzia ancora il sindacato — che il traghettamento delle automobili è gestito quasi totalmente dal gruppo Caronte&Tourist alla rada S.Francesco, Bluferries, in totale assenza di mezzi pesanti, potrebbe optare per l’abbandono delle poche operazioni commerciali fattibili nel porto di Messina Marittima, in tal modo risulterebbe compromessa anche la continuità territoriale che l’azienda si è impegnata a garantire in occasione della proroga dell’appalto a Metromare. Nella fattispecie non sarebbero più effettuate le corse, anche notturne, che Blu ferries garantisce di sabato e domenica, quando Metreomare interrompe il servizio, e mancherebbe anche il supporto quotidiano che le bidirezionali offrono per l’attraversamento dei pedoni e dei clienti di Trenitalia che viaggiano da e verso il continente».

«A rendere tutto ancora più complicato — prosegue la nota — si aggiungono voci da fonti attendibili che confermano per mercoledì prossimo un incontro del Ministro dei Trasporti con i rappresentanti degli enti locali di Messina, Reggio e Villa S.Giovanni, sembra che il Governo abbia la necessità di comunicare al territorio l’assenza di fondi per il rifinanziamento dell’appalto per il traghettamento con i mezzi veloci attualmente in proroga a Metromare; a questo punto la continuità territoriale dovrebbe essere garantita dalle Regioni Sicilia e Calabria che hanno abbondantemente annunciato il loro stato di crisi profonda. In buona sintesi l’unica speranza per veicolare delle risorse verso lo Stretto si può concretizzare solo attraverso la legge di stabilità che il Governo Nazionale presenterà alla fine di novembre, pertanto, il bando per il rinnovo dell’appalto attualmente in proroga a Metromare fino a dicembre slitterebbe a non prima di aprile 2014. Fino a tale data nello stretto di Messina, in assenza di Metromare e Bluferries, non sarebbe garantita la continuità territoriale per i pedoni e per i passeggeri dei treni che partono da villa S.Giovanni/Reggio Calabria verso il continente».

«Considerando che il porto di Tremestieri è in eterna emergenza — spiega l’Or.S.A. —, il Sindaco Accorinti e gli assessori competenti hanno il dovere di valutare tutti i risvolti della vicenda prima di rendere operativa qualsivoglia ordinanza che stravolge l’attuale equilibrio del traghettamento dei mezzi gommati, riteniamo indispensabile che la città sia liberata dai Tir, siamo stati e saremo protagonisti nelle lotte che si prefiggono tale obbiettivo, ma se si agisce di fretta e senza la dovuta programmazione si rischia di realizzare una toppa peggiore del buco. Qualsiasi riorganizzazione del traffico dei mezzi pesanti da e per la Sicilia non può prescindere dalla piena operatività del porto di Tremestieri. Pertanto — concludono —, invitiamo l’Amministrazione Comunale a concentrare gli sforzi in tale direzione prima di improvvisare soluzioni fantisiose, se è vero che la città è soffocata dai tir è pur vero che Messina non può permettersi di perdere un solo posto di lavoro né di compromettere il diritto universale alla mobilità e la continuità territoriale dei cittadini. Il cambiamento dal basso prevede il coinvolgimento di tutte le parti in causa e in tal senso lavoratori e pendolari dello Stretto hanno un ruolo di protagonisti a cui vanno garantiti diritti, servizi e lavoro. Senza se e senza ma».

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