Fiaccolata contro “Buona scuola”. I sindacati: “Massiccia partecipazione”

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Grande partecipazione alla fiaccolata organizzata dai sindacati scuola Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda contro il Ddl Buona Scuola del Governo. Il corteo, formato da docenti, personale Ata, genitori, studenti e cittadini di tutta la provincia di Messina, è partito da Piazza Cairoli, ieri, alle 19.30 e, dopo aver percorso Via Garibaldi è arrivato fino a Piazza Duomo. Tutti i sindacati sono uniti nel ribadire ancora una volta che senza confronto si crea soltanto un clima di rabbia e sfiducia.

Pietro Patti (Flc Cgil Messina) dichiara: “Dopo lo sciopero del 5 maggio, con un’adesione del  70%, i flash-mob, i presidi davanti le prefetture, le assemblee pubbliche, gli incontri con le istituzioni e le manifestazioni svoltesi negli ultimi mesi, quella di oggi è l’ennesima dimostrazione che questa pseudo-riforma non piace proprio a nessuno e non trova soprattutto consenso tra chi vive ogni giorno nella scuola (studenti, docenti e personale Ata). Noi pensiamo ad una scuola fatta di inclusività, collegialità e condivisione. Si faccia subito un decreto per le assunzioni e dopo il ritiro del DDL il Governo apra un serio confronto con le parti sindacali per discutere di cambiamento, di vere riforme e soprattutto di rinnovo del contratto”.

Carmelo Cardillo, segretario Cisl Scuola Messina, dichiara: “Il Ddl sulla “Scuola”, di sospetta incostituzionalità,  sifiaccolata buona scuola1 basa su presupposti culturali  errati che determinano l’insorgenza di competizione all’interno del sistema scuola rispetto a come lo abbiamo fino adesso conosciuto ovvero quale comunità educativa basata sulla cooperazione tra le varie figure di personale scolastico.  Uno sciopero che raccoglie oltre 650 mila adesioni tra il personale – oltre a famiglie e studenti – deve far riflettere e oggettivamente affermare che c’era più di qualcosa non condivisibile nel provvedimento presentato. Sul piano democratico, non resta che attivare una importante e significativa azione emendativa alla proposta di governo”.

Santi Marchetta (Gilda- Unams Messina): “Il governo deve sapere che i docenti Italiani, scesi in piazza il 5 maggio, continuano a manifestare non solo per il rinnovo del contratto di lavoro fermo dal 2009 ma anche perché questo Ddl, denominato ” la buona scuola “, calpesta la dignità di tutti i docenti e i precari della scuola pubblica italiana .Chiediamo di assumere subito i precari ritirare il Ddl”.

Carlo Salvà, segretario Uil Scuola Messina: “Con la fiaccolata di questa sera, la vera scuola è scesa in piazza contro il disegno di legge sulla così detta  con beffardo eufemismo buona scuola di Renzi che di fatto destabilizza gran parte del corpo docente di ruolo, mortifica l’autonomia didattica dei docenti, ne svilisce il ruolo professionale e intende modificare  in peius lo status giuridico del docente anche con atti normativi unilaterali. Una vera e seria riforma della scuola,  intesa come luogo di crescita morale e culturale, di apprendimento e di trasmissione di valori, di valorizzazione della persona nella sua totalità e complessità, di acquisizione dei diritti di cittadinanza deve necessariamente  coinvolgere chi nella scuola vive e lavora. Una riforma che tratta come sudditi i docenti, che non riconosce il ruolo di mediazione e di ricomposizione degli interessi svolto dalle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative, che non affonda le proprie radici su esigenze e valori reali e condivisi è destinata a un misero e certo fallimento”.

fiaccolata buona scuola2Antonio Princiotta Cariddi (Snals Messina): “La serietà degli studi non si realizza certamente con una pseudo riforma che ci fa tornare indietro di decenni. Mettendo al centro della “Buona Scuola” una dirigenza scolastica padronale invece  degli interessi della scuola reale si consegue un fallimento certo della scuola e della società. Si ritiri questo Ddl riconoscendo di aver preso un abbaglio e si discuta di una scuola inclusiva che valorizzi i suoi operatori e stimoli pratiche organizzative e didattiche di qualità. Solo così salveremo la scuola pubblica e statale di tutti e per tutti.”

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