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Fermare il precariato e il lavoro nero. La campagna della Cisl anche a Messina

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ESECUTIVO CISLpartita“Basta omertà sui veri precari”, la campagna nazionale della Cisl contro le false partite Iva e per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori precari viene lanciata anche a Messina dal segretario generale Tonino Genovese nel corso dell’Esecutivo provinciale del sindacato che si è tenuto, questa mattina, nella sede Cisl alla presenza del segretario regionale Maurizio Bernava.

«Abbiamo avviato – ha detto Genovese – un punto informativo con volantinaggio sotto la nostra sede. Nelle prossime settimane avvieremo anche un’iniziativa con uno specifico approfondimento sul fenomeno nel nostro territorio. Vogliamo andare in contrasto con una cultura persistente che nega questa vasta realtà di lavoratori senza alcun  sostegno, né tutele o garanzie costrette ad accettare passivamente quanto gli viene proposto dal datore di lavoro pur di lavorare».         

I numeri illustrati da Genovese nel corso dei lavori sono di un’evidenza allarmante: «Nel 2013 – ha detto – sono state 4.072 le assunzioni con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, 14.261 i rapporti di lavoro occasionali. Un fenomeno amplificato dall’eccessivo utilizzo delle Partite Iva individuali, non professionali, soprattutto nel settore dell’edilizia e aumenta a dismisura il lavoro nero in tutti i settori».       

Il segretario generale della Cisl Messina ha voluto così evidenziare le difficoltà e la fragilità del tessuto sociale, economico e occupazionale del territorio messinese, ricordando «il recente numero delle domande presentate per i cantieri di servizio a Messina che ha visto oltre tremila istanze familiari con reddito zero. Un dato che – sottolinea Genovese – dimostra come bisognerebbe porre attenzione perché è evidente come questo dato dia la dimensione della presenza del lavoro nero attestando, inoltre, il livello di povertà economica del territorio che spesso rischia di portare a possibili elusioni delle regole e a qualche dichiarazione  mendace».                     

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