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Casa Serena. I sindacati incontrano Mantineo: «Si tutelino lavoratori e utenti»

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casa serenaNel corso dell’incontro tenutosi ieri tra le organizzazioni sindacali, l’assessore ai Servizi sociali, Nino Mantineo, e il dirigente del dipartimento, Giovanni Bruno, sono emerse molteplici criticità per quanto riguarda Casa Serena.

A preoccupare i sindacati sono i ritardi nei lavori di ristrutturazione che avrebbero dovuto essere già consegnati ma che hanno subito un arresto perché si è resa necessaria la sostituzione del direttore ai lavori. Il problema diventa ancor più grave se si pensa che, per realizzare questi interventi in una parte dell’edificio, alcuni tra gli anziani ospiti sono stati trasferiti e il numero dei dipendenti è stato ridotto.

«Continuando di questo passo, però – spiega Clara Crocé, segretaria generale della Fp Cgil –, c’è il rischio che i lavori dureranno ancora molto a lungo. È però dovere di tutti fare il massimo sforzo per scongiurare la chiusura della casa di riposo per anziani».

Durante l’incontro è emerso che a complicare ancor più la situazione è stato il mancato pagamento delle rette da parte dei familiari degli ospiti che — come specificato dall’assessore Mantineo — ha determinato una condizione di morosità pari a circa 100 mila euro.

E proprio su questo punto, Cisl e Uil aggiungono: «Il Comune non ha assunto alcuna determinazione per il recupero delle rette. Non accettiamo ipotesi teoriche né di un’ulteriore riduzione del numero dei ricoverati e degli operatori quindi, se si parla di proroga, non si può prescindere dal mantenimento dei livelli occupazionali. Siamo disponibili — affermano — a lavorare su una piattaforma e una proposta di riorganizzazione sulla base di dati tecnici, elementi e condizioni reali tenendo conto soprattutto dei servizi che vengono resi a Casa Serena ovvero la casa di riposo, il centro diurno,la fornitura dei pasti, la cura del verde, la gestione delle caldaie, degli impianti e delle attrezzature». 

Sul fronte dei dipendenti, è affiorata la volontà comune di fare il possibile affinché nessuno perda il posto di lavoro. «Fin quando i lavori non termineranno — continua la segretaria della Fp Cgil —, i risparmi ottenuti dal non impiego dei lavoratori, potrebbero  essere utilizzati per altri servizi».

Attualmente, infatti, pur essendo interesse comune mantenere il personale, è stata evidenziata la necessità di rispettare gli standard, dunque non si considera possibile mantenere 100 lavoratori per soli 58 assistiti. Pertanto, i lavoratori utilizzati  saranno ridotti  a 35 unità. Si è parlato nuovamente anche della possibile collocazione delle restanti unità di personale all’interno dei bandi della 328, relativamente all’assistenza agli anziani e all’implementazione di alcuni servizi.

«È necessario — sottolineano i rappresentanti di Cisl Fp e Uil Fpl, Emanuele, Contestabile, Rodio, Calapai e Strano — trovare soluzioni per dare continuità al servizio e garanzia ai livelli occupazionali. Abbiamo ribadito che è impensabile chiudere un altro pezzo di storia della città. Casa Serena deve rimanere la “casa di riposo” della città di Messina».

«La proroga — concludono — va concordata e condivisa con il sindacato. Non accetteremo soluzioni pasticciate perché l’esperienza ci dice che negli ultimi anni molti lavoratori nei servizi sociali della città, hanno perso il posto di lavoro».

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto all’Amministrazione di presentare una proposta organica atta  a dare garanzie a lavoratori e utenti e mantenere attiva la casa di riposo. 

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