Elettroscopi, termopile, piani inclinati in ottone e legno, tavole scientifiche. Questi, solo alcuni degli esemplari della Storica Collezione della Strumentazione di Laboratorio del Liceo Scientifico Seguenza, inaugurata ieri, 27 gennaio, nella sede della scuola diretta da Maria Rosaria Mangano. Il primo Scientifico e, in generale, uno degli istituti più antichi di Messina, risalendo al 1924.
A rendere possibile la realizzazione di quello che, a tutti gli effetti, è un museo cittadino permanente, i professori Antonia Messina, Francesco Dieni, Maria Antonia Scaffidi, Maria D’Arrigo e Giuseppe Cosola e la dottoressa Smeralda Procopio (componenti del comitato scientifico-organizzativo dell’area di Scienze naturali); i professori Giovanni Florio, Vincenzo Caruso e Sanni Prestipino e i tecnici Vito Di Giuseppe e Giovanni Ciccarello (del comitato scientifico-organizzativo dell’area di Scienze fisiche e chimiche); il professor Rosario La Fauci (allestimento grafico).
Al taglio del nastro da parte della presidente del consiglio di istituto, Antonella Midiri, presenti, oltre alla dirigente scolastica, Rosario Moscheo, presidente della Società messinese di storia patria; Rocco Scimone, soprintendente ai Beni culturali di Messina; Grazia Musolino, direttore della sezione Beni storici e artistici della Soprintendenza; Mauro Cavallaro e Ignazio Rao, autori di pubblicazioni scientifiche di alto profilo; Giulio Santoro, storico della caccia al pesce spada nello Stretto e medico particolare di Enzo Maiorca, l’editore Di Nicolò e i presidi Cappuccio e Cosola.
Gli strumenti, divisi nelle aree di Fisica, Chimica e Scienze Naturali, vengono esposti per la prima volta in pubblico. “Il nostro scopo – spiega la dirigente scolastica del Liceo – non è solo di permetterne la visione, ma anche l’utilizzo, pure ai ragazzi delle altre scuole. Si tratta di un percorso storico-didattico, reso possibile da un particolare avvenimento. Durante la seconda guerra mondiale, il Seguenza fu trasferito al villaggio Santo poiché nell’attuale sede si insediò il quartier generale delle truppe americane. I soldati regalavano il materiale didattico alle prostitute in cambio dei loro favori. Il salvataggio di gran parte degli strumenti si deve a un tecnico di allora, il signor Biondo, che li razziò, nascondendoli”.
Le operazioni di sistemazione e catalogazione di questo materiale didattico di grande valore sono durate due anni: “Una volta le cose erano fatte per durare – conferma il professor Caruso – non a caso, questi strumenti, alcuni dei quali in ottone e legno pregiato, mantengono intatta la propria funzionalità a circa novant’anni di distanza”. L’area delle Scienze naturali, suddivisa nelle sezioni di Scienze della terra e della vita, è stata affidata al team della professoressa Messina, docente dell’Università. È la dottoressa Procopio a terno di armadi in legno e vetro possono trovarsi minerali degli anni Cinquanta, scatole didattiche, rocce vulcaniche”. E ancora fossili, plastici di geografia e geologia. In merito alle Scienze della vita, si possono rinvenire insetti, uno scheletro umano, l’erbario. Oltre a una collezione unica di tavole scientifiche. “La sezione di fisica – afferma il professore Florio – contiene le prime dotazioni risalenti al 1929”. Possibile rinvenire un elettroscopio, una termopila, un piano inclinato in ottone e legno”. O ancora, come illustrato dal professore Prestipino, delle ampolle molto accattivanti sotto il profilo estetico ma non più idonee agli scopi di laboratorio per ragioni di sicurezza.
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