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Messina. Al via oggi l’Horcynus Lab Festival 2019

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horcynus orcaDal 24 al 28 settembre, al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, torna Metamorfosi, la XVII edizione dell’Horcynus Festival, organizzato come sempre dalla Fondazione Horcynus Orca e dalla Fondazione di Comunità di Messina, quest’anno in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia (la Spagna è il paese ospite del Festival 2019) e la Fondazione con il SUD. «La sessione di settembre, che chiamiamo Horcynus Lab Festival – spiega il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, Gaetano Giunta – è ormai divenuta il momento in cui i percorsi di ricerca su nuovi paradigmi economici giusti e sostenibili e nuove tecnologie necessarie per la tutela e la salvaguardia del pianeta sono messi a supporto di una programmazione strategica che sostenga processi locali di Metamorfosi. Anche quest’anno l’Horcynus Lab Festival costituisce il momento di incontro delle Fondazioni messinesi con le importanti reti euro-mediterranee della filantropia istituzionale strategica, della finanza etica e dell’economia sociale e solidale».

I seminari ospitati dal Festival saranno aperti da una conferenza del fisico Filippo Giorgi, già componente dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che nel 2007 ha vinto il Nobel per la pace. A Giorgi sarà consegnato l’annuale Premio Horcynus Orca. Il suo intervento, in programma mercoledì 25 settembre alle ore 10:00, dal titolo L’uomo e la farfalla, scenari globali e cambiamento climatico, introduce i due workshop (in programma il 25 settembre alle 15:00 e il 26 alle 9:00 e alle 15:00) finalizzati a definire la programmazione triennale della Scuola EuroMediterranea di Economia Responsabile di Bellezza e di Pace e a completare la progettazione de I Parchi della Bellezza e della Scienza, progetto che verrà illustrato nel corso dell’evento.

A fianco delle attività seminariali, l’Horcynus Lab Festival propone un secondo percorso, curato da Martina Corgnati, responsabile delle iniziative di arte contemporanea della Fondazione Horcynus Orca: Incontri mediterranei. Il quinto punto cardinale. Il percorso guarderà agli stessi processi di Metamorfosi e alla loro necessità, con la sensibilità e con gli occhi di artisti internazionali, nella convinzione che le estetiche più di ogni altro sapere umano hanno la capacità di anticipare visioni, desideri e bisogni dei popoli, che le arti visive, con il loro approccio creativo e partecipativo, sanno intravedere problemi e immaginare soluzioni che ad altri operatori o ad altre forme mentis semplicemente sfuggono. «In questa occasione – spiega la curatrice Martina Corgnati – il tema è l’ambiente, più propriamente la crisi ambientale ed ecologica che investe tutti in forme diverse ma sempre minacciose e inquietanti, se non già terribili. Il quinto punto cardinale, naturalmente, è una necessità invocata dalla natura stessa del problema; di fronte alla crisi ambientale un approccio “locale” o finanche regionale è inutile e impossibile; è indispensabile pensare globalmente e articolare uno sforzo coordinato su scala planetaria per sperare di arginare una situazione di grave difficoltà che si manifesta in ogni contesto in maniera differente e in tempi diversi, rapida e impetuosa, cioè sotto forma di emergenza».

Nelle giornate del workshop sono stati invitati non solo artisti ed economisti ma anche ricercatori e registi che, in vario modo e con vari approcci, dedicano le loro energie a questo tema.

Oggi, martedì 24 settembre, Giovanna Giachetti propone un’installazione e una performance che, attraverso l’interpretazione contemporanea della figura di Penelope, con il suo gesto paziente e infinitamente ripetuto del cucito e del ricamo, si prende cura del mondo e dell’umanità “a rischio” nel transito fra Scilla e Cariddi.

Il 25 settembre presentano il proprio lavoro Andrea Caretto e Raffaella Spagna, un duo che da moltissimi anni affronta il rapporto uomo-natura dal punto di vista dell’alimentazione e dell’analisi, insieme scientifica e poetica, di differenti ecosistemi.

Il 26 settembre, l’artista, fotografa e regista franco-americana Anne De Carbuccia presenta il suo recente cortometraggio, One Ocean,  dedicato allo stato del mare, e in generale il suo progetto artistico-ecologico sostenuto dalla Fondazione One Planet One Future.

La giornata del 27 settembre è dedicata all’India, paese che nei prossimi anni giocherà un ruolo sempre più decisivo negli equilibri ecologici del pianeta. Ne parleranno Ananda Banerjee, artista, naturalista e giornalista conservazionista, con un focus sul problema del conflitto uomo-animali selvatici, e Massimo Spadoni, ricercatore del CNR e attualmente consigliere scientifico presso l’Ambasciata d’Italia di New Delhi, che si è occupato a lungo di “boschi sacri” e foreste abitate dalle società tribali e tradizionali, realtà che interessano l’India come anche molti paesi del continente africano e non solo. Conclude la giornata la proiezione e presentazione del film di Anna Kauber, In questo mondo, dedicato alle donne pastore in Italia, una visione insieme poetica e documentaristica su un mondo segreto e sconosciuto benché importante per la tutela dell’equilibrio territoriale e idrogeologico. Il 28 settembre, infine, l’incontro con la fotografa ambientalista Begoña Zubero che presenterà il suo lavoro dedicato a diverse realtà ed ecosistemi in Italia e Spagna.

Il 25 settembre, per continuare a segnare il rapporto con la Spagna, paese ospite del Festival 2019, Pablo Fidalgo e Juan Lorente, al termine della loro residenza artistica presso la Fondazione Horcynus Orca, proporranno la produzione originale “Qualcosa nascerà da noi”, performance teatrale in scena fin qui soltanto in anteprima a Roma, proposta a Messina con uno speciale adattamento negli spazi del MACHO.

Infine, a partire dal 16 e fino al 27 settembre, è in programma al Parco Horcynus Orca la prima edizione della Scuola del documentario di impegno civile, a cura di Paolo Benvenuti e Federico Vitella in collaborazione con il Dipartimento Cospecs Università di Messina.

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