Chi ha definito il 2016 l’anno della svolta definitiva per Messina, dovrà probabilmente iniziare a rivedere la propria posizione. E’ vero: siamo solo al 15 gennaio, ma se il buongiorno si vede dal mattino, l’anno appena iniziato potrebbe rivelarsi ancor più nefasto per la città rispetto ai precedenti. Il clima a Palazzo Zanca è bollente, a dispetto dell’imminente ondata di freddo che probabilmente porterà nuovamente la neve sullo Stretto coprendo per qualche ora le tante buche (non solo stradali).
Oggi la sede municipale è stata assediata dai lavoratori di Messinambiente che protestano per non aver ricevuto lo stipendio di dicembre. Un presidio che si unisce a quello dei dipendenti dei servizi sociali che solo due giorni fa avevano occupato Palazzo Zanca per motivi analoghi. Le maestranze della società partecipata hanno poi virato verso la sala consiliare interrompendo la seduta della Commissione Regolamenti presieduta dal consigliere Maria Perrone. Attimi di tensione, urla, cori ironici. Queste le “armi” dei lavoratori che il prossimo 19 gennaio sciopereranno, bloccando di fatto la già carente raccolta dei rifiuti. Il 21 gennaio, invece, incroceranno le braccia i dipendenti dei servizi sociali.
Alla base di tutto c’è la grave mancanza del bilancio 2015 che paralizza l’attività finanziaria di un’amministrazione che sembra ormai alla deriva. A tutto si aggiunge poi la telenovela della nomina dei nuovi dirigenti dirigenti comunali a cui oggi il consigliere Russo scrive un nuoco capitolo. L’esponente Pd ha infatti chiesto l’immediata revoca dei contratti stipulati con Domenico Zaccone e Loredana Carrara le cui assunzioni violerebbero l’ articolo 1 comma 2019 della Legge di Stabilità finanziaria 2016.
Vi è poi la questione Gettonopoli con i suoi effetti che hanno reso ancor più complicata l’attività del Consiglio comunale, già ostacolata dal pessimo rapporto con Accorinti e company. Aula e Giunta sembrano talvolta duellarsi a suon di dispetti e angherie.
E c’è chi di fronte a questo scenario maledettamente difficile ha perso la definitivamente la pazienza. Questa mattina il consigliere del Gruppo Misto Gino Sturniolo è arrivato al punto di annunciare le proprie dimissioni. Un gesto forte per l’ex accorintiano che già lo scorso agosto aveva dimostrato insofferenza lasciando la poltrona di vicepresidente della Commissione ai Beni Comuni. Sturniolo ha detto basta stigmatizzando il modus operandi dell’amministrazione che ha di fatto tradito tutti i principi cardine del programma elettorale. Sturniolo è stato poi convinto da alcuni colleghi, Nina Lo Presti in primis, a tornare sui suoi passi, ma in lui restano pur sempre amarezza e rassegnazione.
Siamo ancora alla seconda settimana di gennaio. L’amministrazione Accorinti potrebbe non arrivare a festeggiare il terzo compleanno, ma l’azzeramento delle cariche politiche locali non può certo essere visto come un traguardo a cui ambire. Sarebbe soltanto l’ennesimo fallimento di una città che sembra vivere un incubo senza fine.
Andrea Castorina
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