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Per una politica salvasocietà occorre il sostegno popolare. L’importanza del voto

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seggio eelettoraleIl 25 maggio deve prevalere la proposta costruttiva e non la sterile protesta, la moderazione e il senso di responsabilità e non la rabbia cieca contro tutti e tutto. Deve prevalere la speranza e non la disperazione, la giustizia e non il giustizialismo, la solidarietà e non l’indifferenza. Devono prevalere i valori fondanti in cui si riconosce da sempre la maggior parte della società italiana. Quella maggioranza di uomini e donne che pone al centro la libertà dell’essere umano, il suo valore come persona, che crede nella libera iniziativa, in uno Stato che sia al servizio del cittadino e non viceversa. Crede in una politica fiscale equilibrata e non oppressiva, che è garantista e non giustizialista. Una società che crede nel valore della famiglia tradizionale, quella composta da un uomo e una donna, e che, pur nel rispetto delle diverse opinioni, vuole mantenere il diritto di difenderne l’esistenza e rivendicarne il primato. Che crede nel valore della vita umana sin dal suo concepimento e che è orgogliosa delle sue radici cristiane e cattoliche, peraltro comuni a gran parte dell’Europa.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario che quanti credono in questi valori, anche se si ritengono in qualche modo delusi dalla politica, vadano comunque a votare perché astenersi significa solo favorire chi in questi valori non crede e mira soltanto a scardinare tutto il sistema, senza peraltro proporne uno alternativo e credibile, con conseguenze che potrebbero rivelarsi gravissime per il Paese. Che prevalga, quindi, domenica al voto, la partecipazione e non l’astensionismo, perché si possa affermare la politica dei fatti e non quella delle parole vuote e spesso violente. Col voto di domenica gli italiani sono in realtà chiamati a scegliere tra un salto nel buio e una politica moderata e responsabile, che vuole cambiare il Paese senza processi sommari, rivolte di piazza o atteggiamenti populistici, ma con serietà e concretezza.
E’ di vitale importanza, dunque, che le forze che attualmente sostengono responsabilmente il governo, pur nella diversità delle posizioni politiche, ma unite in questo eccezionale momento di difficoltà per il Paese, abbiano il conforto del sostegno popolare, perché possano portare a compimento quel piano di riforme strutturali che il Paese attende da troppo tempo e che sono ormai ineludibili, dalla riforma costituzionale, a quelle del lavoro, della pubblica amministrazione, del fisco, della giustizia. Non ci sono scorciatoie per raggiungere l’obiettivo del rilancio del nostro Paese. Non serve sbraitare, gridare, minacciare processi di piazza. Ci vuole soltanto impegno, dedizione, competenza per uscire dal guado. Si potrà, anzi, si dovrà, poi tornare ad essere alternativi, il centrodestra con il centrosinistra, ma nel rispetto dell’avversario e in un pieno e reciproco riconoscimento politico. Solo così potrà riaffermarsi quel primato della politica, della buona e onesta politica, che sta alla base di ogni ordinato sviluppo e progresso sociale.

Cinzia Coscia

 

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