Pensavo fosse oliva invece era una blatta. Vota Noè sindaco

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Esco, sotto casa mi scontro con un topo che su due zampe mi arriva alle ginocchia, chiedo scusa e mi allontano di corsa. Nel farlo schiaccio un’ oliva greca, mi accorgo dopo che è uno scarafaggio: per lui recito una preghiera da requiem. Affranta, tento di mettermi in salvo a bordo della mia auto, ma per aprire lo sportello devo “fargli strada” tra il folto delle erbacce ‘bordomarciapiede’ alte sino alla maniglia. Salgo, avvio il motore, schiaccio un serpente che tra l’erba aveva fatto casa e…via, direzione nord, direzione mare.

Viale Libertà, auto, camion, auto, camion, auto, camion, Tir, Tir, camper, auto, auto…….. Troppi, devo decidere se trascorrere 3 ore in coda o al mare. Scelgo la seconda. Opto per la circonvallazione. Viale Regina Margherita, rione Ogliastri, qui la situazione traffico preoccupa meno, ma mi spaventano quei porci in mezzo alla strada. Che avete capito? Non porci di automobilisti ma porci veri. Che dico? Non sono porci, sono cinghiali, e mi guardano pure male. Mi sento in colpa, ricordo quella cena a base di tagliatelle al sugo di cinghiale, salsiccia di cinghiale, salame di cinghiale. Ma è stata almeno 7 anni fa, il reato è caduto in prescrizione…e prego. Prego che quei suini tanto intelligenti da scendere in centro per gustare le prelibatezze dei cassonetti, i manicaretti dei marciapiedi, conoscano anche la legge. La conoscono. Esco incolume dall’incontro a “muso ravvicinato” e corro.

Raggiungo la Panoramica dello Stretto. Che meraviglia lo Stretto, ma chi l’ha fatto? Ah già, è stato Dio, e non era messinese. Ovvio.

Arrivo alla meta ambita, Torre Faro, non c’è posto per l’auto. Torre Morandi: pieno; parcheggio al Pilone: pieno. Proseguo. Mortelle, Casabianca, Acqualadroni. Qui mi sento a mia agio. Da messinese, con i “ladroni” ci vado a braccetto. Parcheggio libero, spiaggia sporca ma c’è, stendo il telo, mi spoglio, vado subito a bagnarmi in un mare azzurro a forza zero. Entro, 10 bracciate, qualcosa mi si struscia addosso: è la pinna di uno squaletto che potrebbe venire figlio a molti. E’ troppo per me. Decido di tornare a casa. Il rientro è tale e quale all’andata ( a parte la sosta a Faro). Ma al contrario.

Mi faccio una promessa: alla prossima voglio Noè sindaco di Messina.

Tutte cazzate, lo avrete capito, ma vero o no che un messinese potrebbe tranquillamente raccontarla una giornata come questa?

Patrizia Vita

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