E così Messina ha fatto l’en plain. Tre inchieste in due giorni: Messinambiente, Finanza derivata, Gettonopoli al Comune, si abbattono sulla città, la stessa che da 3 settimane ( tante quelle trascorse senz’acqua) fa parlare di sè persino le cronache nazionali, normalmente parche nel citarla. Diciamolo: Messina la “babba” sin qui ha “babbiato”. Abbiamo scherzato, ricominciamo da zero, anzi da 3, alla Troisi.
Tre come le inchieste di questi ultimi giorni; tre come le settimane di carenza idrica. Tre come le mozioni di sfiducia presentate a sindaco e giunta, ma mai accorpate perchè avessero valenza amministrativa.
E’ il momento della resa dei conti. Siamo al momento di pagare, il pranzo è stato servito. Sia piaciuto o meno, dobbiamo valutarne la bontà, gli intenti dei ‘cuochi’, la condotta dei ‘camerieri’, il servizio in tavola. Personalmente, dall’antipasto al dolce, vorrei essere pagata io per essermi seduta al desco. I cuochi non sanno cucinare, i camerieri servono malissimo e il servizio è pessimo.
La sfiducia. Per quanto appaia quanto mai lontana la possibilità che passi la sfiducia, peraltro frammentata ( sin qui si può dividere in 3 sillabe ( Sfi-du-cia) adesso che valore avrebbe se presentata da una componente, indagata al 55% della sua struttura, che non crede più nell’operato di amministratori, forse incapaci, ma certamente intonsi a livello giudiziario?
Insomma, ad oggi siamo la città più derisa d’Italia. Oggi Messina avrà modo di dimostrare con la presenza fisica, e non su Facebook, a cazzeggiare con post sdegnati la propria rabbia e la voglia di cambiare. C’è una fiaccolata, non importa da chi sia stata organizzata. C’è. Alle 17 a Piazza Cairoli (lato monte) . Cercate di esserci, se oltre i post volete fare fatti.
Patrizia Vita
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