Messina, auguri per un 2016 disordinato

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Vorrei che il 2016 fosse per Messina un anno disordinato, perchè è nel disordine, nel caos, che spesso si ritrova tutto quello che si è perso. E Messina ha perso tanto.

Messina si è smarrita in una strada infinita, che non ha arrivo, in cui
forse abbiamo fatto una tappa per stanchezza, volendo credere nel ristoro di quel riposo temporaneo. Abbiamo sbagliato. La strada è lunga, il  bagaglio pesa, e il compagno di viaggio è impegnato a fare altro che non è  camminarci a fianco. E allora di questa strada infinita dobbiamo trovare  l’arrivo, dopo la sosta per stanchezza, per rabbia, per pigrizia, dobbiamo rimetterci in viaggio e trovare la meta.
L’anno appena finito avrei voluto commentarlo con un bilancio unico,
mediamente positivo perchè i miracoli accadono raramente, e avrei voluto farlo a capodanno.
Invece mi rendo conto che è stato l’anno dei bilanci trimestrali: ogni 90  giorni si poteva ‘rendicontare’, in negativo. Inchieste squassacittà, finanziamenti persi, servizi inesistenzi, tasse, alte, per servizi inesistenti, storiche realtà economiche che nel 2015 hanno messo punto, paventate chiusure, un ospedale dismesso, occupazione sotto la media del peggior dei tempi vissuti, messinesi che vanno via, messinesi che hanno vergogna a rimanere, messinesi stanchi. Questo, ma non solo, il bilancio di 365 giorni vissuti male.

Il 2015 non è piaciuto ma deve ‘farci esperienza’, perchè il 2016 sia
frutto di una ‘mira aggiustata’. Sarebbe utile che una voce fuori campo  dicesse oggi, 1 gennaio 2016: ” Riassunto delle puntate precedenti”, e da lì, da quella narrazione, riprendere il tragitto. Perchè nulla sia dimenticato ma tutto sia utile a migliorare. Perchè sull’errore si applichi la correzione.

Facciamo che ogni cambiamento che interverrà segni l’inizio di una cosa buona. Facciamo che un solo gol fatto in casa propria valga più di mille reti fuori. Facciamo che chi abbiamo perso ‘anno facendo’ sia chi contava poco per noi, e chi è rimasto, invece, sia NOI.

Facciamo a ‘ritrovarci’ nel caos di questa Messina . Facciamo che gli ‘altri’ non siano un alibi per la nostra negligenza, perchè se davvero vogliamo cambiare qualcosa dobbiamo farlo. E basta.

La vita ci ha insegnato che c’è sempre una seconda occasione, e la terza, e altre ancora. E dobbiamo tenerci strette le persone che valgono, per il solito discorso: “i buoni compagni di viaggio ci aiutano ad arrivare alla meta”.

E la meta deve essere l’identità ritrovata. Messina deve ‘ritrovarsi’;
tutti noi dobbiamo ‘ritrovarci’, specie chi non si riconosce più. E nel recupero dela nostra identità pensiamo ai giovani, a ‘quellichesenesonoandati’ e tornano solo a Natale e agosto. Sono la nostra forza, siamo le loro radici. Riportiamoli a ‘casa’, facendogliela trovare pulita, addobbata, efficiente.

Ecco, auguro a Messina di guardarsi dentro, di ‘urlarsi’ contro :”Ehi, ci sei ancora”? E nel disordine ritrovare le cose perdute.

Buona alba di un nuovo anno.

Patrizia Vita

(foto di Daniele Passaro)

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