giordano aurelio per isola

Isola pedonale: status symbol o valore aggiunto ?

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giordano aurelio per isolaLa recente sentenza del TAR, che ha costretto l’Amministrazione Comunale a modificare il perimetro della zona pedonale, potrebbe essere l’occasione per portare le parti in causa ad un esame più pragmatico di tutte le “tessere” che compongono il puzzle che tanto ha fatto discutere i messinesi nel corso del 2014.

Un’analisi attenta non può che partire dalla conformazione di Messina con gli annessi flussi attinenti la viabilità, coniugando questi importanti fattori con l’ampiezza dell’isola e con le reazioni istintive dei cittadini, di fronte a situazioni particolari che modificano abitudini più o meno radicate. Partire dal presupposto che i cittadini, in generale, debbono essere educati con costrizioni di vario tipo, è erroneo e privo di senso.

Quindi il vero problema non è – isola sì o isola no – né tanto meno si può affermare che siccome in molte città del mondo esistono zone pedonalizzate e vietate al traffico, anche Messina deve dotarsi di un piano del traffico che le preveda; occorre invece porsi un quesito determinante per il successo di tali iniziative, ovvero se ci sono gli strumenti per rendere tali zone un valore aggiunto per la città e non un beneficio per un numero limitato di soggetti.

Per dare risposte concrete ai tanti interrogativi che sono stati posti dalle aziende ed anche dai residenti delle zone che dallo scorso gennaio sono state chiuse al traffico, nel contesto del ricorso al TAR, sarà necessario soffermarsi ed analizzare sia gli aspetti commerciali che quelli occupazionali, senza dimenticare quelli viabilistici. Merita infatti ricordare che cambi o modifiche dei flussi non sono mai privi di conseguenze, che in taluni casi possono essere disastrose.

Ipotizzare chiusure senza avere predisposto i servizi necessari non ha senso. Tutte le zone pedonalizzate, infatti, devono avere un servizio di trasporto pubblico efficiente ed una rete di parcheggi capaci di favorire il raggiungimento delle “isole” da parte dei residenti, ma cosa più importante dai possibili cittadini consumatori che abitano in provincia.

Tutti parlano di attrattività di Messina, ma poco o nulla viene messo in atto per riempire di contenuti il territorio, valorizzandone le infrastrutture esistenti, stimolando l’economia di quel terziario di mercato che rappresenta oltre il 70 % del PIL prodotto nelle nostre contrade.

Stante i precedenti non è possibile ipotizzare se i vari soggetti faranno il classico passo indietro, una sorta di “reset” comportamentale che metta da parte tutto ciò che è stato detto e fatto nel corso dell’anno, per iniziare un nuovo percorso operativo che coinvolga in modo organico e sostanziale visioni ed interessi talvolta contrastanti, insomma tutte le parti sociali dovranno essere presenti attorno al tavolo con pari dignità.

Ma dalle voci che fuoriescono da Palazzo Zanca, sembrerebbe che l’Amministrazione stia procedendo come se nulla fosse successo, nel senso che ha attivato contatti che nulla hanno a vedere con i criteri sin qui esposti, con il rischio tutt’altro che impossibile, di ripetere gli errori commessi nel recente passato.

Non è dato sapere se l’Amministrazione abbia o meno metabolizzato i danni procurati al sistema delle imprese cittadine nel periodo in cui è stata in vigore l’isola pedonale ampia, se così fosse i comportamenti attuali sarebbero ancor più privi di senso e difficilmente giustificabili.

In conclusione si potrebbe suggerire un’analisi SWOT, vedi immagine, con cui si dovrebbe iniziare il nuovo percorso condiviso tra tutti i soggetti, nessuno escluso. Comportamenti diversi avrebbero solo il significato del desiderio d’imperio che Palazzo Zanca intende mettere in atto, in danno dei cittadini e delle attività economiche di qualunque tipologia e dimensione. L’auspicio è che ciò non avvenga !

Aurelio Giordano

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