Sono cambiate tante cose cinque anni dopo le Europee messinesi 2009. Cosa succederà tra poco più di due settimane è un segreto che sarà svelato il 26 maggio ma a leggere le cifre in cui tra Roma e Messina a governare erano Silvio Berlusconi, Nanni Ricevuto e Giuseppe Buzzanca ci sono spunti politici che meritano una riflessione. Nelle 778 sezioni della provincia fu l’allora Pdl (partito che non esiste e che si è diviso mesi fa in Nuovo Centrodestra e Forza Italia) a stravincere con il 39% raccogliendo oltre centomila voti sul simbolo berlusconiano. Il Pd, forte (allora) del deputato Francantonio Genovese (definito mr. 20mila preferenze) prese il 20,2% superando le 50mila preferenze. Nel 2009 non c’era nella circoscrizione Isole il movimento Cinquestelle che i sondaggi danno in fortissima ascesa (Beppe Grillo era agli albori dell’attività politica) mentre La Destra (madre di quelli che sono oggi i Fratelli d’Italia) strabiliò con il 16,6% ma grazie all’accordo con il Movimento per l’Autonomia che aveva Raffaele Lombardo presidente della Regione prima che i guai giudiziari travolgessero il predecessore di Rosario Crocetta. Quarto l’Udc che da solo (oggi è in lista con il Nuovo Centrodestra) ottenne nel messinese il 12,2%; Italia dei Valori, con Antonio Di Pietro che venne eletto, era al 5,4%. La Sinistra, raccolta in questi mesi sotto le insegne del laeder greco Tsipras, era sparsa in gruppi e vide Sinistra e Libertà al 2,2%, Prc-Pdci al 2%. Tra gli altri partiti solo i Radicali della lista Bonino-Pannella superarono l’1%. Nessun messinese candidato fu eletto all’europarlamento. Da segnalare (si parla di un altissimo astensionismo anche nel 2014) che cinque anni fa meno di un messinese su due si recò a votare contro il 60,2% delle Europee 2004. Ancora più bassa, nel 2009, fu l’affluenza degli elettori nel capoluogo che nelle 254 sezioni toccò appena il 43,5% contro il 55,9% del 2004. I dati cittadini non furono differenti da quelli provinciali. Pdl primo con il 30,7%, secondo il Pd Genovesiano con il 23,8%, terzi La Destra e il Mpa con l’11,4%, quarto l’Udc con l’11%. Sinistra e Libertà, Prc e Pdci sfiorarono, contandoli insieme, il 5%. Radicali al 2%. Tutti gli altri sotto l’1%.
Cinque anni dopo troviamo Renato Accorinti, all’epoca il pacifista che saliva sul pilone di Torre Faro contro il Ponte, sindaco della tredicesima città italiana, i Cinquestelle che tra Ars e parlamento nazionale hanno numeri a doppia cifra, Berlusconi che ha perso per strada i suoi fedelissimi e per la condanna in giudicato dovrà accudire gli anziani, il Pd che vede Genovese a rischio carcerazione, il Dipietrismo in forte sofferenza, la Sinistra che deve prendere esempio dalla Grecia, l’ente Provincia commissariato e la Regione nelle mani di Crocetta che da Gela proprio nel 2009 volò a Bruxelles. @Acaffo
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