La conclusione della “13ª Giornata dell’Economia” ha portato “a galla”, in maniera ufficiale, la reale situazione economica messinese.
A esprimere il proprio parere sulla crisi che attanaglia la città, e sulla sua gestione, è Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio.
“I nostri sospetti sono stati confermati dalla crudezza dei numeri – esordisce in una nota Picciotto −. La gestione commissariale della Camera di Commercio di Messina sta, infatti, conferendo il colpo di grazia alla già debole economia della nostra provincia”.
“Di fronte ai dati diffusi, oggi, dallo stesso Ente camerale – spiega −, che parlano di una percentuale allarmante di imprese che si cancellano (+20% rispetto alle nuove iscrizioni), qualsiasi manager avrebbe già rimesso il suo mandato o sarebbe stato cacciato. Invece, Franco De Francesco continua, inspiegabilmente, a guidare la Camera di Commercio calandosi, a questo punto, nel ruolo del celebrante del funerale dell’economia messinese”.
“La Camera di Commercio ha bisogno di una guida politica – prosegue il Presidente di Confcommercio − e soprattutto di un segretario generale full-time. I dati forniti, purtroppo, sono tutti negativi e confermano come un settore così strategico non possa essere governato da persone senza la dovuta esperienza”.
“Le aziende messinesi chiudono – sottolinea Picciotto − perché la Camera di Commercio non offre nulla alle imprese, nemmeno quegli sbocchi che la globalizzazione offre in altri mercati nazionali o stranieri. La Camera di Commercio di Messina ha una governance gerontocratica fatta di pensionati e personaggi giunti al crepuscolo lavorativo. “Chiediamo a questo punto a De Francesco – prosegue − di compiere un gesto d’amore nei confronti della sua città rinunciando al mandato di commissario ad acta, mentre invitiamo il governatore Rosario Crocetta a conferire all’Ente camerale una guida politica che possa rilanciare l’Ente”.
“Sorprende, infine – conclude Carmelo Picciotto −, che proprio nei giorni scorsi qualcuno parlasse addirittura di ripresa nella nostra città, nascondendo la realtà dei fatti per ignoranza o malafede. Ricordiamo, inoltre, che grazie alla Confcommercio, la Camera di Commercio manterrà la propria indipendenza, in forza di un emendamento già votato al Senato da noi sollecitato”.
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