Teatro classico. Al via gli spettacoli della Scuola Sociale di Teatro

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I ragazzi della Scuola Sociale di Teatro guidata dall’attore e regista messinese Daniele Gonciaruk mettono in scena Schiller, Shakespeare e Cechov. Dal 30 maggio al 21 giugno al Teatro Annibale e al Teatro Savio.

Un’esperienza lunga e articolata quella della scuola sociale di teatro ideata e condotta da Daniele Gonciaruk e portata a termine con grande passione e volontà. Dopo sette mesi di intenso lavoro il gruppo di allievi-attori guidati dall’attore e regista messinese stanno per approdare in palcoscenico con quattro spettacoli dalla complessa gestazione. Quarantotto allievi di età compresa tra i 15 e i 75 anni saranno i protagonisti della rassegna dedicata alla Scuola Sociale di Teatro che verrà presentata venerdì 22 maggio alle 11 presso sala ovale del Comune di Messina.

Ogni fine settimana a partire dal 30 maggio fino al 21 giugno si susseguiranno 4 spettacoli diretti dal regista messinese, in scena tra il Teatro Annibale e il Teatro Savio. Il primo appuntamento sarà con “I Masnadieri” di Schiller, sabato 30 e domenica 31 maggio, testo dalla straordinaria bellezza e crudeltà, una prima assoluta in ambito cittadino. Lo stesso Gonciaruk è stato protagonista di questo spettacolo tre anni fa nell’ allestimento nazionale curato dal Teatro di Roma con la regia di Gabriele Lavia. Sarà poi la volta, il 6 e il 7 giugno, dello spettacolo dal titolo evocativo: “L’amore ai tempi di Shakespeare”, dedicato al più grande drammaturgo di tutti i tempi e ad alcune delle sue commedie più famose: “Sogno di una notte di mezza estate”, “Come vi piace”, “Il Mercante di Venezia” e “La dodicesima Notte”. Seguirà poi, il 13 e il 14 giugno, uno degli spettacoli più attesi di questa rassegna, una versione originale del “Giardino dei Ciliegi” rielaborata dagli stessi attori, un gruppo di allievi over 50 che hanno riscritto insieme al regista l’originale testo cecoviano. La rassegna si concluderà infine con lo spettacolo “La Città dei Pazzi”, il 20 e il 21 giugno, una favola comica per adulti elaborata dallo stesso Gonciaruk, sul tema dell’incomunicabilità e della follia.

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