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“Teatranti. Attori, autori, registi nel ‘900”: la nuova fatica del giornalista Bonaventura

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bonaventuraArriva in questi giorni nelle librerie siciliane e in quelle più importanti online il nuovo libro di Vincenzo Bonaventura, giornalista professionista, per oltre trent’anni critico teatrale della “Gazzetta del Sud” e socio attivo dell’Anct (Associazione nazionale critici di teatro): Teatranti. Attori, autori, registi nel ‘900 (Editrice Pungitopo).

Di chi parla? Di trentadue personaggi: Julian Beck, Samuel Beckett, Biagio Belfiore, Paola Borboni, Lilla Brignone, Peter Brook e Jerzy Grotowski, Gabriele D’Annunzio, Eduardo De Filippo, Rossella Falk, Giuseppe Fava, Dario Fo, Jean Genet, Eugène Ionesco, Beniamino Joppolo, Alberto Moravia, Salvo Randone, Leonida Rèpaci, Mariano Rigillo, Enrico Maria Salerno, Stefano Satta Flores, Jérôme Savary, Leonardo Sciascia, Spiro Scimone e Francesco Sframeli, Luigi Squarzina, Konstantin S. Stanislavskij, Giorgio Strehler, Giovanni Testori, Aroldo Tieri, Leopoldo Trieste, Anatolij Vasiliev.

E anche di un palcoscenico dal cuore siciliano (Stabile di Catania), Cinquant’anni di Piccolo Teatro (e di Strehler), Il palcoscenico terapeutico (lo psicodramma).

Come nasce questo libro, che è uno dei possibili frutti della lunga attività di critico teatrale, svolta per 30 anni da Bonaventura?

«Ho puntato non tanto sulle recensioni, troppo legate alla fissità di uno spettacolo lontano, ma a “pezzi” su personaggi del teatro del ‘900 (apparsi per lo più su “Gazzetta del Sud”). Temi, cioè, che avevano una loro attualità al tempo in cui sono stati scritti (una scomparsa, una ricorrenza, una prima…, senza alcuna intenzione esaustiva), che la conservano anche adesso e che probabilmente l’avranno anche domani. E ho cercato di trasformare il tutto in qualcosa di utile per chi legge, con due accorgimenti. Il primo è un “ammodernamento” o “ristrutturazione” dei singoli capitoli (ed ex articoli), aggiungendo concetti e circostanze grazie a uno spazio maggiore di quello ristretto di una pagina di giornale. Il secondo è un complesso apparato di note (insieme con una nutrita bibliografia), appetibile per gli appassionati di teatro, che consente di ritrovare facilmente (grazie anche a un dettagliato indice analitico) spettacoli famosi con la loro distribuzione di ruoli, che instaura collegamenti tra un personaggio e l’altro, che mette insieme nomi e date, utili anche a una “storia” (per carità, tra virgolette e con la s minuscola) del teatro, soprattutto della seconda metà del Novecento».

Tra le sue pubblicazioni: Giovanni Paolo II. 1978-2003: i 25 anni del Papa che ha cambiato la storia (Milano, 2003), La Sicilia al tempo del Grand Tour (Messina, 2009). Per i ragazzi ha scritto i racconti: Hercules (Milano, 2000) e Annibale (Milano, 1996) e la riduzione di Nostromo di Conrad (Milano, 1998). Nel 2008 ha ideato e curato il libro Cara Messina… (Manifesto ideale degli intellettuali messinesi della diaspora), che raggruppa le testimonianze di settanta personalità, pubblicato in occasione del centenario del terremoto del 1908.

 

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