“Riconoscere la Bellezza” è stato il tema del dibattito che si è svolto nella tre giorni, dal 9 all’11 ottobre a Udine, che ha avuto come fine il riconoscimento della Bellezza all’art.1 della Costituzione Italiana. L’incontro, a firma dell’omonima associazione nazionale “Riconoscere la Bellezza” che ha promosso l’iniziativa udinese, ha avvicinato il pubblico a personaggi di spicco del panorama culturale italiano, quali Giulietto Chiesa, giornalista e scrittore, Massimo Bray, storico, ex Ministro e attualmente direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani, Stefano Zecchi, scrittore e professore ordinario di Estetica all’Università di Milano, Philippe Daverio e Vittorio Sgarbi, entrambi critici d’arte, saggisti e docenti universitari, eccezionali maestri nel divulgare e rendere accessibili anche al grande pubblico le esperienze e i significati più profondi dell’ arte italiana, e Antonio Presti, mecenate d’arte e Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte. L’incontro di domenica 11 ottobre dal titolo “Il Patrimonio Storico Artistico Culturale: una risorsa materiale e immateriale” si è aperto con i saluti del presidemte dell’Associazione Riconoscere la Bellezza, On. Serena Pellegrino. Sono quindi intervenuti insieme ad Antonio Presti, moderati da Giorgio Santelli, giornalista RAI News 24, Daniela Poggi (attrice), Antonella Bona (direttrice della banda nazionale dell’Esercito Italiano), Philippe Daverio (Storico dell’Arte), Michele Molè (architetto progettista Padiglione Italia Expo 2015), e Franco Oss Noser (Presidente delle Unioni Regionali dell’AGIS).
Grande successo l’intervento di Presti nella sala Ajace della Loggia del Lionello della città friulana, durante il quale ha esposto i progetti didattici sulla Costituzione realizzati in Sicilia insieme ad una rete di scuole che hanno coinvolto migliaia di studenti. Tanti i laboratori artistici organizzati dalla Fondazione Fiumara d’Arte di Presti, che hanno puntano alle coscienze dei giovani, seme del futuro di domani, proponendo un invito alla riflessione sul serio interrogativo della realtà sociale che stiamo vivendo, una realtà che ha bisogno di riscoprire i valori veri, di dare spazio al rispetto e alla legalità. La caratteristica distintiva del nostro Paese, la reputazione universalmente riconosciuta all’Italia è la bellezza. In Italia, il patrimonio si concreta in essenze e realtà materiali e immateriali, esclusive e originali, rende grande ed incomparabile il nostro Paese, ne costituisce la sua reputazione ed è la sostanza del suo futuro. La bellezza si qualifica come la peculiarità dell’Italia: Il Bel Paese. La conservazione, la tutela e la promozione di tutto il patrimonio della nazione è un atto di principio e di dovere nei confronti delle generazioni future.
Risulta perciò giusto e necessario andare al riconoscimento della bellezza nella nostra Carta Costituzionale come valore fondamentale costituzionalmente protetto. Principio che solo l’Italia può pronunciare. “La conoscenza ci rende cittadini liberi – ha spiegato Antonio Presti durante il suo intervento a Udine davanti a un vasto pubblico – E’ arrivato il momento di prendere atto che la nostra società ha bisogno di riacquisire regole, trasparenza, libertà di pensiero. Dobbiamo lottare per riappropriarci dell’essenza della nostra Costituzione, condividerne il valore, i suoi articoli, la sua Bellezza per consegnare alle nuove generazioni un futuro degno di rispetto, nutrito di conoscenza e cultura, ricco di valori di legalità, solidarietà e lealtà”.
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