inaugurazione del giardino mediterraneo del museo regionale interdisciplinare di messina - mume

Messina. Natale al Museo: dal 21 al 26 dicembre biglietti a 2 euro e tre nuove mostre

Pubblicato il alle

4' min di lettura

Tra le tante iniziative dedicate ai festeggiamenti del Natale 2021, arriva anche un appuntamento al MuMe (Museo Regionale) di Messina. Dal 21 al 26 dicembre, infatti, il biglietto d’ingresso costerà solo 2 euro e dal 23 dicembre arrivano tre nuove mostre. L’iniziativa è stata promossa dalla Regione Siciliana in occasione del 450° anniversario dalla nascita di Caravaggio. «Un’altra iniziativa – ha detto l’assessore regionale dei Beni Culturali Alberto Samonà – per omaggiare il grande artista». Il Natale diventa così un’occasione per poter visitare il Museo Regionale di Messina, che ospita i due capolavori di Caravaggio: la “Resurrezione di Lazzaro” e la “Adorazione dei pastori“.

«Durante la sua breve, ma intensa, permanenza in Sicilia, – continua Samonà – il Caravaggio ha lasciato un’impronta indelebile e con questa iniziativa, vogliamo celebrarne la memoria e il talento consentendo, in occasione della settimana di Natale, un incontro speciale con la luce che ne distingue lo stile pittorico. Uno stimolo in più alla conoscenza delle due opere, un atto di omaggio alla preziosa presenza del Cavaraggio e un invito anche ad ammirare tre importanti mostre che inauguriamo in questi giorni».

Natale al MuMe di Messina

Dal 21 al 26 dicembre, quindi, si potrà entrare al Museo Regionale di Messina al prezzo straordinario di 2 euro. E a partire da giovedì 23 dicembre potranno essere visitate tre mostre.

La prima mostra sarà dedicata a sei opere, esposte per la prima volta, del Caravaggismo. Si tratta di documenti pittorici dei maggiori artisti attivi nell’area culturale determinata a Messina a partire dal passaggio di Caravaggio, documentato tra il 1608 e il 1609. Nello specifico, le opere appartengono al repertorio di Rodriguez, Minniti e Comandè. «Una proposta – continua la nota dell’Assessore Samonà – che avvia un percorso più ampio che condurrà ad una futura esposizione dedicata alla pittura dei Caravaggeschi a Messina».

La seconda mostra, invece, è dedicata agli amanti del fumetto. Nelle sale dell’ex filanda, infatti, sarà allestita “Illustrazioni e fumetti al MuMe“. La sezione espositiva, che comprende tavole che illustrano la storia del fumetto è dedicata ai tre artisti: Bonaccorso, De Domenico e Franchi. I tre artisti saranno presenti con una selezione antologica di opere che ne testimoniano l’impegno e la qualità. «Il crescente apprezzamento del fumetto da parte del pubblico, ma anche da parte di accademie e istituzioni, – ha detto il direttore del Museo Regionale di Messina, Orazio Micali – non poteva che coinvolgere il MuMe, da sempre attento ad ogni evoluzione che riguardi lo sviluppo delle arti visive. La mostra offre la possibilità di affrontare con competenza un nuovo ambito che ci fa prendere coscienza di un fervido movimento culturale, ormai ampiamente diffuso anche nel nostro Paese».

L’ultima mostra, infine, sarà dedicata a “La città scomparsa: Chiesa e Monastero di San Gregorio“. Un’esposizione di opere d’arte provenienti dai depositi del museo, riguardanti una delle più preziose chiese di Messina distrutte dal terremoto del 1908 e l’annesso Monastero sede del Museo Civico Peloritano del 1806.

In mostra preziosi frammenti dei marmi che decoravano l’interno della Chiesa, dipinti, sculture ed elementi di arti decorative. Anche questa esposizione è stata realizzata grazie a un’attività di sponsorizzazione esterna. La Chiesa e Monastero di San Gregorio furono edificati nella seconda metà del XVI secolo; in particolare il Monastero è stato sede del Museo Civico fino al 1908. Il terremoto e gli ingenti bombardamenti aerei dell’ultimo conflitto mondiale hanno portato ad un immenso depauperamento non solo del patrimonio monumentale ma anche di quello mobile.

«Il Museo di Messina – conclude la nota – rappresenta il sito più importante per la ricostruzione del percorso storico- artistico e monumentale della città che, mancando all’esterno, può essere ricostruito attraverso i recuperi e i frammenti conservati nelle sale e nei depositi. L’Istituto si propone, attraverso una successione di mostre, di presentare al pubblico una selezione di quanto si conserva dei più importanti monumenti di Messina, oggi purtroppo scomparsi».

(2546)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.